Lucca, in una grande catena di distribuzione di cose da femmina, profumi, balocchi e varia ammenicolità, cerco degli assorbenti.
Giro e giro e alla fine li trovo, vicino alle tinture per capelli, ai dentifrici che non devi chiedere mai e alle pomici per i piedi, misteri del marketing.
L’occhio mi viene attratto, essendo femmina, dall’”offerta speciale pacco doppio, 28 assorbenti, sei euro e cinquanta”.
Mi pare tanto, però, così, per curiosità, guardo quanto costa il “pacco singolo”: 13 assorbenti, due euro e quaranta.
Penso: eccheccavolo, 13×2 fa 26: una differenza fra 4,80 euro e 6,50 mi pare troppa per due assorbenti…
Così vado alla cassa, mostro il pacco doppio e due pacchi singoli.
“scusi, ci deve essere un errore, vede? L’offerta pacco doppio costa molto di più della somma di due singoli”.
La commessa, chignon degno di una hostess di lufthansa, rossetto perfetto, ombretto senza macchia e senza paura, povera donna, alle sette e venti di sera, mi guarda come se le avessi detto:
io provo a ripetere la cosa più lentamente.
“vede? Costa troppo di più il pacco doppio in offerta, non ha senso, si devono essere sbagliati, sa mica se i prezzi sono corretti così?”
e lei vede nel suo cervello:
e lei deve essere andata a casa pensando: