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Arizona Wildcats, la numero 1 che non t’aspetti

Creato il 13 gennaio 2014 da Basketcaffe @basketcaffe

La grande attesa per la stagione 2013-2014 del College Basket era tutta sulle università che avevano fatto man bassa di freshmen, chi era riuscito ad accaparrarsi i migliori prospetti della nazione in uscita dal liceo. Ovvero Kansas (Wiggins, Embiid), Kentucky (Randle, Young, i gemelli Harrison), Duke (Parker), più Michigan State, Louisville, Syracuse, Ohio State e Oklahoma State. Un pochino più tangenziale a queste big, nonostante il reclutamento di Aaron Gordon e Rondae Hollis-Jefferson, c’era Arizona. E proprio i Wildcats di coach Sean Miller sono ad oggi la miglior squadra d’America, in vetta da cinque settimane ai ranking NCAA di Espn, Usa Today e AP e ancora imbattuta dopo 17 partite, 3 delle quali della Pac12 Conference, che valgono il miglior inizio della storia dell’ateneo (16-0 nel 1931-32).

Da sempre il fatto di giocare sulla West Coast non aiuta, si sa, c’è meno visibilità sui grandi network, c’è il fuso orario che penalizza, e tante altre cose. Ma ancora una volta il college con sede a Tucson ha ribaltato il pronostico con i successi in casa di Michigan e a New York contro Duke per il Preseason NIT e forte di un gruppo eterogeneo, oltre che di talento, ha ribaltato il ranking e si è issato in vetta. Il lavoro di coach Sean Miller è notevole e dopo i due anni di confusione per l’addio del mitico Lute Olson, ha saputo riportare in alto i Wildcats grazie anche a notevoli classi di reclutamento. Come l’ultima, che ha portato Aaron Gordon e Rondae Hollis-Jefferson, due giocatori destinati alla NBA (Gordon già dal 2014).

Rispetto alla passata stagione non ci sono più Solomon Hill, Grant Jerrett (in NBA), Mark Lyons (in Francia), Kevin Parrom e Angelo Chol. La squadra è nelle mani di un autentico generale, il playmaker TJ McConnell, regista bianco di Pittsburgh, che dopo un anno fermo per il trasferimento da Duquesne, ha subito preso il timone del gruppo e questo ragazzo al terzo anno è diventato il metronomo e leader spirituale dei Wildcats imbattuti. McConnell assomiglia molto ad Aaron Craft di Ohio State, e viaggia ad oltre 6 punti, 6 assist, 4 rimbalzi e quasi 2 rubate di media. Il killer tra gli esterni è Nick Johnson, tiratore solido e attaccante molto compatto, prodotto locale che ha raccolto l’eredità di Lyons come principale terminale offensivo. Viaggia a 16 punti a sera (49% dal campo, 37% da tre, 82% ai liberi) e quest’anno è andato sei volte oltre i 20. Vicino c’è Gabe York, il tiratore scelto, che viaggia col 44% da tre e produce quasi 8 punti in meno di 20 minuti.

Vicino a canestro dominano le torri Brandon Ashley (ex compagno di Amedeo Della Valle a Findlay Prep) e Kaleb Tarczewski, settepiedi bianco che quest’anno sta giocando con regolarità: i due portano rispettivamente 12+6 e 10+6 a gara, con ottime medie dal campo e dalla lunetta (oltre il 75%), e ha già firmato 5 doppie doppie. L’X-Factor di Arizona è però Aaron Gordon, il freshman californiano che viaggia a 12 punti e 8 rimbalzi a sera (più 1.4 assist e una stoppata) e che dà quell’atletismo, quelle giocate sopra il ferro, quei lampi di energia, che fanno girare le partite. In più corre il campo in maniera notevole, è attivissimo ed è gà molto avanti per l’età, considerando il tiro dal perimetro e il ball handling.

Il record di 16-0 di Arizona deriva da un calendario comunque non facile. La squadra di coach Miller ha avuto autentiche passeggiate ma ha anche successi di spessore come quelle sul campo di San Diego State (69-60), a New York contro Duke (72-66) dopo aver rischiato contro Drexel (66-62) e ad Ann Arbor contro Michigan (72-70). Con l’anno nuovo sono iniziate le gare di conference della Pac12 e la musica è cambiata, per l’intensità fisica, per la spinta del pubblico e per le grandi rivalità. Come quella del Pauley Pavilion contro UCLA, vinta 79-75 dopo aver sprecato un vantaggio di 13 punti e aver subito un break di 15-1, prima di rivincere la gara negli ultimi 90 secondi. Una prova di maturità per gli Wildcats di Sean Miller che stanno sempre più dimostrando di far parte del novero delle favorite per il Grande Ballo di inizio aprile.


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