Arjen Robben, talento Oranje

A cura di Alice Radice

Sguardo carico di agonismo, ma sorriso ampio. Lineamenti ed espressioni del viso che lo fanno sembrare più maturo di quanto in realtà non sia. Arjen Robben, attuale centrocampista del Bayern Monaco e della Nazionale olandese, fa tremare i difensori avversari, ma non è difficile capire il motivo.

Arjen Robben con la maglia del Chelsea

Nasce a Bedum, in Olanda, il 23 gennaio del 1984. Inizia a giocare a calcio nella squadra del suo paese natale, ma viene subito acquistato e inserito nella prima squadra del Groningen, per cui gioca fino al 2002 guadagnando 50 presenze e 8 gol totali. Passa poi al PSV Eindhoven per quasi 4 milioni di euro. Durante la sua prima stagione gioca 33 partite con uno score di ben 12 reti, contribuisce così alla vittoria del campionato olandese, aggiudicandosi inoltre il titolo di giocatore dell’anno. Nella stagione 2003/2004, la sua ultima nel PSV, scende in campo 23 volte andando a segno in 5 occasioni. È anche l’anno in cui, ormai messosi in mostra, debutta con la nazionale olandese agli Europei, uscendo in semifinale. Prestazioni sempre più convincenti fanno scattare per lui importanti sirene di mercato.

Nel 2004 passa infatti al Chelsea, ma la sua prima stagione in Premier viene compromessa a causa di diversi infortuni. L’anno successivo prende una piega decisamente più positiva per il giovane olandese: 28 presenze e 6 reti in campionato che aiutano la squadra a conquistare la Premier. La stagione 2006/2007 è piuttosto travagliata: infortuni e un’operazione al ginocchio lo tengono lontano dal campo, nonostante ciò vince FA Cup e League Cup con i Blues. Il centrocampista partecipa inoltre ai Mondiali del 2006, da cui esce agli ottavi.

La fama di Robben è ormai sempre più diffusa, i club più importanti se lo contengono a ogni sessione di mercato. È nell’agosto del 2007 che firma un contratto con il Real Madrid, che lo acquista per 37 milioni. Chiude la prima stagione con i Merengues con la conquista del campionato, 28 presenze totali e 5 gol. Rimane invece a bocca asciutta la stagione seguente, in cui partecipa con la sua Olanda agli Euro 2008, eliminata però ai quarti.

Nel 2009 il giocatore viene acquistato dal Bayern Monaco per 25 milioni. La sua prima stagione in Bundesliga gli sorride: vince il campionato con i bavaresi e sfiora la vittoria della Champions League. In totale realizza ben 23 gol in questa unica stagione. L’anno successivo il Bayern vince la Supercoppa di Germania e chiude terzo in campionato con un ragguardevole numero di gol siglati (13 in 18 partite). Nello stesso anno gioca i Mondiali 2010 in Sudafrica, riuscendo ad agguantare la finale, persa però contro la Spagna. Robben diventa una pedina sempre più fondamentale nella fila tedesche e viene sempre più ammirato e desiderato dai club più prestigiosi e dagli appassionati. Dopo un anno senza titoli, nel 2013 la situazione si ribalta: vince Supercoppa di Germania, Bundesliga e Champions League, in cui segna il gol della vittoria. Positiva anche la stagione appena conclusasi: il Bayern conquista la Supercoppa UEFA, la Coppa del mondo per club, la Bundesliga e la Coppa di Germania, grazie all’apporto ormai fondamentale del controcampista olandese.

Arjen Robben con la maglia dell’Olanda, la sua nazionale

Partecipa ai Mondiali 2014 in Brasile, rendendosi protagonista soprattutto nella rimonta contro il Messico agli ottavi e con 3 reti totali all’attivo. Battuto in semifinale dall’Argentina di Messi, conquista infine il terzo posto contro il Brasile, battuto per 3 a 0.

Robben (181 centimetri per 75 kg) è considerato uno dei migliori centrocampisti del mondo e non è difficile capire il perché. Esterno d’attacco destro, dotato di un’altissima velocità, riesce facilmente a bucare le difese avversarie con la giocata che lo ha reso famoso: palla al piede dalla tre quarti destra del campo, accentramento e tiro da fuori area col mancino. Non deve sorprendere che sia stato inserito tre volte consecutive nella lista per il Pallone d’oro. Arjen Robben è un campione ormai da tempo affermato. Classico, ma letale.