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Arrestato Fiorito, ma le ruberie sono consentite da un sistema diventato scientifico

Creato il 14 ottobre 2012 da Cremonademocratica @paolozignani

La questione morale è ormai inevitabile: come può riacquistare credibilità, altrimenti, la classe dirigente? L’era berlusconiana ha diffuso uno squallore insopportabile e inimmaginabile tempo fa. Occorre una rigenerazione, anche tramite una selezione più trasparente dei candidati e una rendicontazione di ogni spesa spesa pubblica e dei partiti. I cittadini hanno il diritto di sapere, controllare, altrimenti come possono scegliere? Invece ancor oggi sappiamo ben poco sulle proprietà personali dei politici. Vicky parla di un sistema scientifico di ruberie che sarà dura estirpare. I politici approvano leggi che vengono poi usate da loro stessi per giustificare comportamenti riprovevoli.

Per ora e’ “Batman” a pagare il conto della Casta. Penati, Formigoni, per ora sono” salvati” per convenienza politica. Ma la questione morale è ormai un’emergenza. Finalmente un giudice ha avuto il coraggio di mettere le manette a Franco Fiorito e ribadire che chi commette atti illeciti ne paga le conseguenze. Con questo arresto inizierà finalmente una stagione di pulizia in Italia ? L’opinione pubblica da giorni si stava domandando come mai un presunto perfetto ladro potesse non solo girare libero con il ricco bottino in tasca, ma anche presentarsi come una star in salotti televisivi per reclamare la sua presunta innocenza e gettare fango su tutti. La magistratura, per fortuna ci ha messo una pezza e ha rinchiuso in carcere l’ex capogruppo consigliere del PDL alla regione Lazio FRANCO FIORITO, detto anche “Er Batman” gli addebiti che gli vengono mossi sono sconvolgenti, si sarebbe appropiato di fondi del partito dirottando ben 1 milione e 400 Mila euro, sui propi conti personali. Sempre con quei fondi avrebbe acquistato una jeep da 35 Mila euro, una caldaia per la sua villa al Circeo, una Smart e un suv del valore di oltre 800 Mila euro. Il pubblico ministero si e deciso ad arrestarlo soltanto dopo essersi convinto che c” era la possibilità di inquinamento probatorio. Ovvero secondo i giudici la possibilità di una sua fuga all’estero. Ovvero secondo i giudici avrebbe potuto manipolare o addirittura far sparire la documentazione alla base delle accuse. L’avvocato Carlo Taormina ha dichiarato che mancano all’appello altri 70 consiglieri, ovvero tutti i componenti del consiglio regionale Laziale che sostiene, il legale : . Forse non ha tutti i torti. L’indagine andrebbe estesa sull’intera istituzione laziale, presidenza compresa, per verificare se siano stati commessi o meno illeciti nell’utilizzo dei fondi di partito. La Guardia di Finanza in questi giorni, e tardivamente sta indagando su molte regioni. Ma l’inchiesta andrebbe allargata a tutti i consiglieri regionali, perché il malcostume, le ruberie e i comportamenti truffaldini emersi dallo scandalo della Pisana sono trasversali. Se ci fossero veramente giustizia in questo disastrato paese, in carcere insieme con Fiorito dovrebbero finirci molti altri suoi colleghi. Ma i meccanismi con cui tanti politici si impadroniscono di denaro pubblico sono studiati scientificamente per far apparire tutto lecito, regolare. E quindi saranno in molti a farla franca, a ripresentarsi con la faccia pulita nelle tante interviste a pagamento in televisione. L’arresto di Fiorito e i caso della regione Lazio, Piemonte , Emilia Romagna, ma anche Campania, Puglia, Sicilia e Lombardia, dimostrano che la questione morale, l’etica e l’onestà sono elementi scomparsi dalla scena politica nazionale locale. La necessita di una legge univoca, seria ed efficace contro la corruzione dilagante sta diventando emergenza. La stessa Europa la reclama a gran voce, ma i partiti che dovrebbero votarla continuano a ritardarla e svuotarla di contenuti con emendamenti ad personam ( vedi riforma proposta dal PDL che vanificherebbe sul nascere il processo Ruby contro Berlusconi) senza contare che a votare le norme anti- corruzione saranno ben 100 fra deputati e senatori condannati o indagati a vario titolo dalla magistratura. Equivale a farsi disegnare leggi su misura per sfuggire all’arresto o alla condanna. I soliti noti politici che ora sui giornali o in tv, reclamano pene severe ed espulsioni dai partiti di ladri e corrotti, sono gli stessi che mantengono in vita per pura convenienza politica, Formigoni e i dodici indagati del Consiglio regionale della Lombardia o il consigliere autosospeso del PD Filippo Penati, rinviato a giudizio per concussione, corruzione e finanziamento illecito. Eppure basterebbe una sola, semplice regoletta per far piazza pulita dei mestieranti e restituire la politica all’impegno del finanziamento pubblico ai partiti, sotto qualsiasi forma basterebbe poi equipare gli stipendi di parlamentari, assessori e consiglieri a quelli di un qualsiasi lavoratore e mettere il limite di due soli mandati per veder svanire in un colpo solo i cento, mille , diecimila Fiorito….(Vicky Acquamarina)

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