In un periodo in cui in Italia andare in galera è quasi più difficile che trovare un lavoro decente l’arresto del numero due della regione Lombardia Mario Mantovani fa proprio scalpore. Ma confidiamo nel fatto che i palazzi ora tremanti del potere sappiano al più presto riparare a questa sconveniente anomalia.
Il Vicepresidente della Lombardia Mario Mantovani è stato arrestato per i seguenti reati: concussione, corruzione aggravata e turbativa d’asta. Prima di entrare nel dettaglio delle accuse spendiamo due paroline sul vicepresidente e ricordiamo che se fosse già in vigore la riforma del Senato voluta da Renzi ora Mantovani sarebbe probabilmente senatore e godrebbe addirittura dell’immunità.
Mantovani prima dell’attuale incarico è stato eurodeputato agli albori del Bberlusconismo, poi senatore e insieme sindaco di Arconate per tre amministrazioni consecutive. Rieletto senatore nel 2008 ha ricoperto la carica di sottosegretario alle Infrastrutture e ai Trasporti: sottosegretariato passato tristemente alla storia perché il nostro firmava assegni con sopra la faccia sorridente di Berlusconi . Nel 2011 diventa prima coordinatore del Pdl per la regione Lombardia e poi presidente della provincia di Milano a seguito delle dimissioni di Guido Podestà; carica che lo ha costretto a rinunciare al seggio al Senato.
Nel 2013 viene rieletto senatore, ma deve nuovamente dimettersi perché nel giugno dello stesso anno viene anche eletto consigliere regionale in Lombardia nelle liste del Pdl. Da allora ricopre la doppia carica di assessore alla salute e vicepresidente della Regione Lombardia.
Mantovani ha anche avuto il tempo di dar vita alla onlus Sodalitas che gestisce la proprietà di colonie estive, alla società immobiliare Vigevanese, e, dulcis in fundo, a una fondazione che porta il suo nome grazie alla quale ha realizzato residenze sanitarie per l’assistenza agli anziani . Un patrimonio immobiliare che conta ben undici strutture per un totale di 830 posti letto e 13 centri per disabili.
Il curriculum è di tutto rispetto insomma, soprattutto per la regione Lombardia che, a detta di tutti, rappresenterebbe l’eccellenza della sanità italiana. Infatti proprio stamani, mentre Mantovani si apprestava a presiedere – per ironia della sorte – alla “Giornata della trasparenza” è stato arrestato dalla guardia di finanza. Insieme a Mario Mantovani sono finiti in manette il suo stretto collaboratore Giacomo di Capua e Angelo Bianchi, tecnico del provveditorato per le opere pubbliche di Luguria e Lombardia già arrestato nel 2008 per irregolarità nella concessione di appalti in Valtellina e rinviato a giudizio nel 2012, e altre dodici persone sarebbero coinvolte nelle indagini della procura.
Secondo il pm Polizzi, tra il 2012 e il 2014 Mantovani – all’epoca prima Senatore, sindaco di Arconate e poi Assessore alla sanità della regione Lombardia – avrebbe sfruttato le sue numerose cariche per pilotare gare d’appalto nel settore sanitario in cambio di prestazioni professionali. Non soldi ma favori personali dunque. Si parla di un “architetto amico” che, per ottenere alcune gare, avrebbe realizzato lavori di ristrutturazione per residenze di proprietà del Mantovani. Ma non pago il vicepresidente avrebbe fatto anche pressioni sul provveditorato alle opere pubbliche per concedere appalti ad altre persone a lui vicine.
Ma i capi di accusa non finiscono qui. Mantovani avrebbe anche pilotato gare di appalto per il trasporto di pazienti dializzati, per l’ edilizia scolastica e per la ristrutturazione di alcune case di riposo, tra le quali anche L’Opera Pia di Castiglioni di Cormano di cui è socio.
Alla notizia dell’arresto del Vicepresidente della Regione Lombardia un Berlusconi stupito ha dichiarato: “Mantovani è una persona corretta”. Anche questo! Non era già una giornata difficile per Mantovani?
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