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I candidati a Sindaco di Roma non smettono di aumentare

Creato il 18 marzo 2016 da Postik @postikitalia

Con la candidatura di Giorgia Meloni siamo a nove, ma non è detto che sia finita qui.

di Marco Terribili

Con la discesa in campo di Giorgia Meloni, ufficializzata ieri al Pantheon, i candidati in lizza per il Campidoglio raggiungono quota 9. La candidatura della Presidente di Fratelli d’Italia è stata finora quella passata meno inosservata: infatti,  alle polemiche per le parole di Bertolaso –a cui hanno fatto eco quelle di Berlusconi– che consigliava alla Meloni di concentrarsi sulla gravidanza e quindi sul suo ruolo di mamma, sono seguite quelle della diretta interessata che, cantando “W la Mamma” di Bennato, ha rimesso tutti al proprio posto.

A dar man forte alla Meloni è stato inoltre Matteo Salvini che con “Daje Gio, annamo a vince!” sancisce ufficialmente l’asse Fratelli d’Italia-Lega Nord, che oltre a Roma presenterà un candidato anche a Torino, in barba all’altra coalizione di Centrodestra.

La nutrita schiera ancora non ha ancora dato fiato alle trombe della campagna elettorale poiché i conflitti intestini ai partiti politici sembrano, almeno al momento, più duri di quelli tra i candidati. Ma tutto fa ben sperare.

Giorgia Meloni, per raggiungere quanto meno il traguardo del ballottaggio, dovrà sgomitare anche tra i suoi ex-compagni di partito: ad esempio, Francesco Storace, ex-Presidente della Regione Lazio ed ora Vice Presidente del Consiglio regionale, oltre che segretario nazionale de La Destra. Storace ha sempre condiviso con la Meloni ideali ed idee, una su tutte quella di fare delle primarie nel Centrodestra. Idea, quest’ultima, non gradita da Berlusconi, che preferisce da sempre l’antico metodo dell’investitura incontestabile; la stessa con cui ha scelto il candidato sindaco di Forza Italia, ossia Guido Bertolaso, numero uno della Protezione Civile per dieci anni, dal 2001 al 2010, che promette di risollevare le sorti di Roma come fece nel 2009 a L’Aquila, dopo il terremoto. Quando si dice il buon gusto…

Se i nomi appena fatti non vi dovessero sembrare abbastanza destrorsi per la Roma ancora un po’ nostalgica potete tenere in considerazione le candidature di Simone Di Stefano (CasaPound) e  Alfredo Iorio (Msi, Fiamma nazionale e Forza Nuova).

Non solo destra. La bagarre scoppia  anche a sinistra, nonostante le primarie del PD -sebben poco partecipate- siano filate lisce come olio rispetto a quelle di Napoli, dove alcuni video immortalano la compravendita dei voti fuori dai circoli dem. Il vincitore delle primarie del centrosinistra, Roberto Giachetti, avrà il duro compito di far dimenticare all’elettorato PD l’esperienza rocambolesca del sindaco uscente Marino e dovrà inoltre vedersela con Stefano Fassina, candidato (ancora non ufficiale) di Sinistra Italiana e strenuo oppositore della politica renziana. L’esperienza della non violenza che Giacchetti ha acquisito negli anni di militanza radicale gli torneranno utile per resistere allo stress di questo contorto turno elettorale.

Mario Airaghi, I Chinson, Carta Bianca

Mario Airaghi, I Chinson, Carta Bianca

Il Centro sembra invece solidamente nelle mani di Alfio Marchini che correrà con una lista civica come fece nel 2013 , ma con il sostegno morale degli alfaniani di NCD, dopo aver resistito alle suadenti tentazioni di essere il candidato ufficiale di centrodestra.

Giorgia Meloni non sarà l’unico candidato donna. A farle compagnia (o concorrenza) ci sarà anche Virginia Raggi, scelta dal suo movimento, ed apprezzata anche all’estero, dato che The Economist pochi giorni fa la definiva “la dimostrazione del modo in cui il secondo movimento politico italiano si stia avvicinando sempre di più a un partito normale”. Speriamo che l’apparenza non abbia ingannato gli inglesi.

Finiti? Macché!

Roma è afflitta dalla mafia, dal degrado, dai centurioni che vogliono far le foto fuori dal Colosseo, dalla Metro C che non ne vuol sapere di completarsi… ma non bisogna trascurare i problemi concreti. Ad esempio i topi. Ed allora scende in campo Michel Emi Maritato, presidente di Assotutela, che si scaglia contro il ritorno della peste. “The last but not the least”, Carlo Rienzi, avvocato da sempre in difesa dei consumatori, vorrebbe dire la sua al Campidoglio per rendere Roma una città più smart e meno corrotta. Come tutti gli altri d’altronde.

Marco Terribili

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Vignetta di Mario Airaghi SatiraNeuroDeficiente


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