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Sotto il pavimento della villa, infatti, vive una famiglia di tre minuscole persone composta dal capofamiglia Pod, sua moglie Homily e la figlia quattordicenne Arrietty. Sono gli ultimi prendimprestito che vivono li. Nella notte, quando gli umani dormono, loro escono dalla loro piccola casa ed entrano nel mondo che vive sopra di loro. Prendono piccole porzioni di quello che gli serve per vivere e poi tornano a casa.
E' durante una di queste missioni che Arrietty viene vista da Shō. I due cercano di instaurare un'amicizia, nonostante le diffidenze e le difficoltà.
Una domenica mattina. Una proiezione praticamente privata (per cinque persone).
Hayao Miyazaki prende in prestito l'idea dal racconto Gli Sgraffignoli (The Borrowers) dell'autrice inglese Mary Norton (che già aveva ispirato il film I rubacchiotti di Peter Hewitt) per creare una delle sue storie più poetiche e delicate e la mette in mano al giovane regista Hiromasa Yonebayashi dello Studio Ghibli. Ne esce una storia delicata che racconta di un'amicizia, tra appartenenti a mondi diversi che entrano in contatto per caso, di rispetto per la natura, i prendimprestito utilizzano in modo nuovo e geniale gli oggetti che gli umani perdono, e di forte sentimento. Il film è pieno di scene contemplative, di momenti di stupore per le meraviglie che ci circondano ed è anche dotato di un pizzico d'azione. Se nel primo terzo di film la narrazione risulta essere un po' lenta, per permettere allo spettatore di entrare con delicatezza nel mondo di Arrietty, si velocizza con il passare dei minuti. Mantenendo un tono narrativo leggero, Miyazaki, ci parla dei problemi importanti del nostro mondo contemporaneo descritti in un microcosmo di cinque/sei persone. La diversità di rapporto con gli "gnomi" che intendono avere la signora Haru e Shō e sua zia sono le due facce dell'umanità di fronte all'ignoto. Con l'opposto, ma rispettoso, atteggiamento di Arrietty verso gli umani rispetto a quello dei suoi genitori l'autore mette in evidenza la necessita di un confronto tra mondi diversi, che non sempre sono come uno se li immagina.
La natura gioca un ruolo fondamentale anche in questo film Ghibli. Il dettaglio, la ricchezza di animali, insetti, alberi, fiori che si ritrova nel giardino della casa di Sadako riporta alla memoria il capolavoro del Maestro, Il vicino Totoro, tanto che ti aspetti di vedere far capolino anche il Gattobus.
L'unico vero appunto che si può muovere è sui titoli di testa. Per realizzarli è stato utilizzato davvero un font penoso, peccato.
Un film d'animazione disegnato a mano (con qualche inserto in computer grafica) che si differenzia notevolmente da qualsiasi altro film d'animazione americano, di quelli che continuano ad alternarsi sugli schermi dei multisala. Con quest'opera si vuole raccontare una storia delicata, come già detto fin poetica, che ci porta in un mondo contemporaneo, ma distante da quello in cui viviamo. Un tocco soffice che ci distrae dai momenti difficili di tutti i giorni e ci allieta un poco il cuore.
Grazie Maestro.
Titolo originale 借りぐらしのアリエッティ
Lingua originale Giapponese
Paese Giappone
Anno 2010
Durata 94 min
Genere Anime
Regia Hiromasa Yonebayashi
Sceneggiatura Hayao Miyazaki
Produttore Toshio Suzuki
Produttore esecutivo Hayao Miyazaki
Distribuzione (Italia) Lucky Red
Storyboard Hiromasa Yonebayashi
Art director Noboru Yoshida
Youji Takeshige
Animatori Akihiko Yamashita
Megumi Kagawa
Musiche Cécile Corbel
Doppiatori originali
Mirai Shida: Arrietty
Ryunosuke Kamiki: Shō
Keiko Takeshita: Sadako
Kirin Kiki: Haru
Shinobu ōtake: Homily
Tomokazu Miura: Pod
Tatsuya Fujiwara: Spiller
Doppiatori italiani
Giulia Tarquini: Arrietty
Manuel Meli: Shō
Aurora Cancian: Sadako
Doriana Chierici: Haru
Barbara De Bortoli: Homily
Luca Biagini: Pod
Alessandro Campaiola Ward: Spiller
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