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Arriva la “nanopila”

Creato il 13 dicembre 2010 da Dher

Arriva la “nanopila”

La pila di Daniell (in figura) fu uno dei primi prototipi ancestrali della comode odierne batterie che utilizziamo per i nostri portatili, smartphone e lettori portatili e modellizza un comportamento chimico che sta alla base di qualsiasi pila o batteria utilizzata dalle apparecchiature elettroniche.

Il professor Jianyu Huang, eminente ricercatore presso il Center for Integrated Nanotechnologies del Sandia National Laboratory, ha sviluppato insieme al suo team di scienziati e chimici la batteria più piccola del mondo delle dimensioni di un milionesimo di metro.


Tale batteria è stata in realtà assemblata in ambiente controllato con l’ausilio di potenti microscopi e rappresenta solo un prototipo del funzionamento di una comune batteria.

La scoperta sensazionale fatta dal team è stata quella di osservare una elongazione longitudinale dei nanofilamenti del catodo, ovvero un allungamento dei piccolissimo filo che fa da contatto elettrico per la batteria quando invece si credeva che questa deformazione avvenisse solo lungo il diametro del filamento: per un effetto dovuto a reazioni chimiche all’interno di qualsiasi batteria, infatti, i fili che si preoccupano di regolare carica e scarica della stessa sono sottoposti ad uno stress fisico-elettrico che li porta ad ingrossarsi o smagrirsi impercettibilmente.
Ma questo lo si sapeva finora; quello che non si sapeva era che tale deformazione avvenisse anche lungo la dimensione spaziale dei filamenti, praticamente i fili si allungano e si accorciano di piccolissime quantità.

La ricerca del professor Huang aiuterà a mettere in luce alcuni importanti particolari del normale funzionamento delle batterie e traccerà la strada per la progettazione di batterie sempre meno ingombranti, con prestazioni e longevità superiori ma soprattutto più sicure.


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