Dibattito acceso in Gran Bretagna per una nuova bambola apparsa sugli scaffali dei negozi di giocattoli. “Incita i bambini a non mangiare”, problema per il rifiuto del cibo e per il potenziale “incoraggiamento” all’anoressia.
La bambola “Nenuco Won’t Eat” (facebook.com/pages/Nenuco-UK)
A prima vista non presenta nulla di sospetto, anzi, sembra la classica graziosa bambolotta alla quale le bambine fanno finta di dare da mangiare per imitare le loro mamme. Ma la sua funzione principale ha scatenato pesanti critiche: in pratica, muove la testa da una parte, in modo da rifiutare il cibo. E subito i creatori spagnoli di “Nenuco Won’t Eat” (Nenuco non mangerà) sono stati accusati di incoraggiare l’anoressia. Quello del rifiuto di mangiare è uno scenario familiare per le neo-mamme che ogni giorno “lottano” per nutrire a dovere i loro bambini, si sono giustificati i produttori. E con questa bambola Nenuco le bimbe potranno capire le frustrazioni della vita materna e quanto sia importante mangiare correttamente. Il sistema di funzionamento del giocattolo, che costa l’equivalente di circa 40 euro, è semplice: il cucchiaio in dotazione con la bambola contiene un magnete che attiva un interruttore interno chiudendo la bocca della bambola e facendole ruotare la testolina. La “madre” può farla mangiare girando il cucchiaio e premendo contro le sue labbra. Ma le associazioni sostengono con forza l’esistenza di un messaggio subliminale ben più pericoloso, in grado di incoraggiare le ragazzine a rifiutare il cibo. Sul sito italiano dell’azienda produttrice questo modello non risulta nella gamma di quelli disponibili. “Questa bambola – dice Chris Leaman di YoungMinds al ‘Daily Mail’ on line - invia un messaggio sbagliato ai bambini e li incoraggia a pensare che rifiutare il cibo sia un comportamento normale. Non vogliamo questo genere di influenza negativa e siamo preoccupati anche che in questo modo possano essere promossi atteggiamenti malsani verso l’immagine del corpo e verso il cibo”. “La ricerca mostra che i bambini stanno diventando consapevoli della loro immagine corporea in età molto più precoce – dice la charity ‘Beat’, che si batte contro l’anoressia e la bulimia – e una bambola che rifiuta il cibo non è certo un buon esempio per loro”. Siobhan Freegard, del sito di genitori ‘Netmums’ aggiunge: “Tutto ciò che incoraggia i bambini a pensare che non mangiare sia normale è profondamente preoccupante”. E secondo Anita Worcester dell’associazione contro i disordini alimentari Sweda, si tratta “fondamentalmente di una bambola anoressica, e tutto questo ci sembra molto malsano”. Nikki Jeffery, direttore marketing nel Regno Unito dell’azienda che ha creato la bambola Nenuco, Famosa, sostiene che questa rappresenta le reali difficoltà che le madri devono affrontare quando un bambino si rifiuta di mangiare. “Sappiamo che i bambini spesso non mangiano – sottolinea – ma la bambola è progettata per mostrare ai piccoli quanto sia importante alimentarsi correttamente. Si tratta di far fare alle bambine un’esperienza più vicina possibile a quella di essere una vera mamma. Non stiamo incoraggiando i bambini a non mangiare”. Intanto, la British Toy Hobby Association ha nominato la bambola Nenuco Won’t Eat tra i 37 nuovi giocattoli che si prevede saranno in cima alle classifiche di vendite nel 2014. “Un esempio profondamente diseducativo, che mette a rischio tutti gli sforzi che si fanno oggi per educare i bambini a una corretta alimentazione e all’esaltazione del gusto del cibo”, commenta con preoccupazione Giuseppe Mele, pediatra e presidente di Paido’ss (Osservatorio nazionale sulla salute dell’infanzia e dell’adolescenza). In questo momento storico “stiamo tentando di dare ai bambini – spiega Mele all’Adnkronos Salute – non solo una buona educazione sulle quantità giuste di ogni alimento, sull’importanza della prima colazione e di fare almeno 4 pasti leggeri durante la giornata, ma anche di insegnargli il gusto del cibo, dei diversi sapori e il saperli valorizzare e apprezzare. Di fronte a giocattoli come questo, il messaggio che arriva è l’esatto contrario: il cibo va rifiutato in quanto tale”. Meglio, secondo il pediatra, i cari, vecchi bambolotti da imboccare, senza ‘rifiuti’ automatizzati: “E’ un modello che tutto sommato ha cresciuto e sta crescendo generazioni attraverso l’emulazione della mamma, una tradizione educativa che va bene e che, anzi, dovrebbe essere incentivato e che può aiutare a insegnare il valore del cibo al bambino. Infondo, la bambola viene usata soprattutto attorno ai 3 anni, un momento ‘clou’ in cui il bimbo ha bisogno del cibo per crescere, ma si sta anche creando un’educazione alimentare”. Con la nuova bambola inglese, invece, il rischio è quello di “problemi alimentari che possono sfociare anche in anoressia”, conclude Mele.