Due ore di grandi emozioni per le comic-series più in voga della tv americana
C’è stato grande fermento nel panorama seriale americano perché, il 2 ed il 3 dicembre, Arrow e The Flash hanno condiviso lo schermo regalando, forse, uno degli appuntamenti più attesi dai fanatici delle serie tv. La CW infatti ha concepito una mega macchina commerciale dove, i personaggi dei due show televisivi in questione, sono apparsi in un episodio delle rispettive serie tv di cui sono i protagonisti. Arrow e The Flash, il giovane e l’audace, hanno dato vita a quello che in gergo televisivo si chiama crossover. Attesissimo dal giovane pubblico ma soprattutto dall’amante dei fumetti, questi due episodi sono stati un’occasione unica e rara per il mondo televisivo. Arrow infatti ha confermato il suo grande appeal, mentre The Flash si è rivelato essere una tra le serie tv più irriverenti ispirate dal mondo dei fumetti.
Due destini completamenti differenti, due personaggi dalle caratteristiche peculiari, due uomini dal passato tormentato, due super-eroi che combattano insieme per una giusta causa. Arrow interpretato da un convincente Stephen Amell, si dirige a Central City e chiede all’esperto forense Barry Allen, con il volto di un carismatico e sorridente Grant Gustin, di aiutarlo nella ricerca di un uomo che a Starling City ha ucciso un esponente dell’A.R.G.U.S. A causa però di un meta-umano che controlla le emozioni delle persone, Arrow è stato costretto a confrontarsi con Flash in una lotta impari. Con un nulla di fatto tra le mani, Oliver Queen torna a Straling City, ma Captain Boomerang (così è stato soprannominato il villain della situazione), prende di mira Lyla la compagna di Diggle. L’aiuto di The Flash sembra indispensabile, ma tra i due vigilanti, c’è ancora una volta uno scambio di opinioni, uno scontro generazionale ed idealista che mette i due personaggi di fronte ad un bivio.
Sotto tutti i punti di vista l’episodio crossover è stato brillante, emozionante ed epico. Da due serie tv che, nel loro piccolo già stanno procedendo spedite nel cuore dello spettatore, non ci si poteva che aspettare di meglio. Dunque quello che gli autori hanno concepito, non è stato un semplice evento mediatico dal grande appeal, ma hanno scritto e portato in tv due episodi dal fascino magnetico, diretti con cognizione di causa e calati perfettamente nella poetica del network. La CW infatti che ormai di questo fenomeno fumettoso ne ha fatto il suo grande punto di forza, con questo gioco crossover, si è imposta come leader nell’intrattenimento giovanile. Arrow che già di per sé è uno show più adulto rispetto a The Flash, ha limitato le sue atmosfere dark sfoggiando un’ironia frizzante ed allegra che non ha cozzato minimamente con i punti cardini dello show; The Flash invece che è una serie tv più giovanile ed adatta ad un pubblico meno esigente, incontrandosi con le atmosfere più dark di Arrow, ha saputo giocare con i suoi clichè, realizzando qualcosa di stiloso, invitante ed altamente elettrizzante. Non solo una chiara mossa commerciale dunque, ma quest’interessante esperimento (che quasi sicuramente verrà ripetuto più avanti nella stagione), è stato un atto d’amore verso i fan, agli amanti dei fumetti, ma soprattutto è stato un’occasione per i due super-eroi imparare ognuno dagli errori dell’altro. The Flash impartisce una lezione ad Arrow e viceversa, come se entrambi i personaggi avessero realmente bisogno di confrontarsi, per limare il loro carattere ed abbracciare in maniera diversa il destino che hanno di fronte. Il crossover fra Arrow e The Flash è stato anche una perla di puro nerdismo che, difficilmente, verrà replicato in tv molto presto. Era dai tempi di Buffy The Vampire Slayers che non si realizzava un crossover così elettrizzante fra due serie tv, ed anche se l’universo seriale nel corso degli anni si è sempre divertito ad incrociare più serie tv fra di loro, l’operazione portata avanti dalla CW, non verrà dimenticata tanto facilmente.
Di Carlo Lanna per Oggialcinema.net