Magazine Moda e Trend
La nuova facciata del museo Bailo si propone come evidente dichiarazione del cambiamento avvenuto grazie ad un'attenta opera di restauro che ha portato alla riapertura del museo dopo 12 anni.
Il progetto dello Studio Mas con Heinz Tesar restituisce al complesso conventuale del sedicesimo secolo il suo ruolo urbano. La piazzetta antistante l'ingresso e le aperture sul fronte principale instaurano un rapporto tra la città e l'interno del museo. Il passante può scorgere le sale e il chiostro con la grande opera scultorea Adamo ed Eva, una delle più importanti della collezione, anche per valore simbolico, in quanto acquistata dal Comune di Treviso grazie ad una pubblica sottoscrizione che di fatto, la rende di proprietà della collettività.
Il filo conduttore dell'esposizione è collezione civica di Arturo Martini, composta da circa 140 opere, affiancate a quelle di altri artisti trevigiani in un percorso cronologico che permette di confrontare i lavori dei diversi autori.
Il disegno unitario dei supporti e la palette cromatica che rigorosa si muove dai grigi più chiari dei pavimenti a quelli più scuri dei podi, fino all'écru e tortora delle pareti, rende il flusso narrativo continuo e piacevole. Ben studiato è il percorso espositivo che riesce a mettere in risalto anche le opere minori. Quadri e grafiche trovano posto sui muri più interni (per motivi di conservazione), permettendo alle sculture di godere della luce naturale che, entrando delle grandi aperture che guardano sul cortile, interagisce con la materialità delle opere.