Magazine Cultura

Arte in senso berlusconiano

Creato il 14 giugno 2011 da Marcopertutti
In seguito alla brillante spiegazione al premier israeliano Netanyahu a proposito del quadro di Andrea Appiani (Parnaso, del 1811, da interpretare come una versione neoclassica del bunga bunga) a Villa Madama, Berlusconi si sarebbe recato a Palazzo Madama per tenere una riunione segreta con lo stato maggiore del PdL per discutere sui risultati del referendum. La sua vena da critico d'arte si sarebbe abbattuta sui capolavori della famosa Sala Maccari, luogo della riunione. L'affresco raffigurante la prima catilinaria (Cicerone proferendo il famoso incipit ex abrupto "Quo usque tandem abutere, Catilina, patientia nostra?") avrebbe sollevato nel premier una riflessione amara: «Mi sento isolato come quel poverino», avrebbe detto, facendo un cenno del capo verso il golpista Catilina (fondatore di una P2 ante litteram). «Questa quassù sarebbe una bella gnocca ed è anche libera, ma è vestita come una stracciona: di sicuro sarà una comunista come la famosa scrutatrice!», avrebbe poi spiegato guardando l'affresco del soffitto raffigurante l'Italia trionfante. Avrebbe poi deciso di risparmiare le restanti opere d'arte, non senza prima dare l'ultima opinione artistica: «Almeno non c'è quel quadro pieno di pezzenti comunisti che come un'orda di barbari vanno a votare i referendum». Dettagli politici della riunione non ve ne sono, visto che ci si è limitati a scmabiarsi numeri di telefono di escort dai nomi esotici.

Arte in senso berlusconiano

Berlusconi isolato dai suoi

«L'ultima frase è la più interessante», spiega la critica d'arte politica Vittoria Sgarbata.«È probabile che si riferisse all'evocativo e simbolico Il Quarto Stato, noto a molti anche con il titolo de Il cammino dei lavoratori, di  Giuseppe Pellizza da Volpedo, opera di inizi del XX secolo, che mostra il popolo unito che rivendica tutti i propri diritti, qualcosa di assolutamente difforme dalla visione berlusconiana della politica».Si può riassumere, allora, in un nuovo concetto la concezione dell'arte nell'Italia berlusconiana: il mecenatismo per veline (titolo del prossimo libro della Sgarbata).

Arte in senso berlusconiano

La vera vittima del berlusconismo

«L'arte in sé non ha nessun valore, se non riesce a descrivere la realtà», ripete Vittoria.«Se il mondo è fatto di relazioni sessuali anali con tante belle e giovani donne (dietro compenso di Stato), in tal senso vanno reinterpretate le opere d'arte».«L'arte diventa, quindi, il dominio delle persone senza talento, così come la politica. L'importante è che ce l'hai e che la dai, sarà poi il tuo agente a far sì che tu abbia successo nel mondo dello show business politico-televisivo. Fare arte è qualcosa ormai di esclusivamente dionisiaco nel senso deteriore del termine».

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :

Dossier Paperblog

Magazines