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Arte o sport? (by Marius)

Creato il 17 febbraio 2014 da Simo785

Ammetto di non averlo mai considerato davvero uno sport il pattinaggio di figura, declinato in tutte le sue forme, individuale, a coppie o artistico. Ho sempre definito sport agonistico un’attività fisica con un obiettivo definito e un risultato indubbio, segnare un punto che sia un gol o un canestro, arrivare primi combattendo o gareggiando contro avversari diretti o contro il tempo.

Il motto olimpico è la naturale sintesi del di sopra pensiero: “citius!, altius!, fortius!”, “più veloce!, più in alto!, più forte!”, ovviamente con l’intendimento di stimolare e spingere ogni atleta a dare sempre il massimo per affrontare e superare i propri limiti e gli avversari ma è indubbio che non si fa cenno alla grazia, alla bellezza o all’armonia.

Il pattinaggio di figura dipende esclusivamente dal giudizio di una giuria, come fosse un concorso letterario, canoro o di bellezza. E allora dove si colloca il risultato chiaro e non opinabile? E’ vero che esistono delle figure obbligatorie, dei passaggi classici ma alla fine le medaglie dipendono da un giudizio soggettivo.

Come al solito i giochi olimpici ci avvicinano inevitabilmente a sport che nel corso dei precedenti tre anni e 11 mesi non si calcolano neanche di striscio.

Il pattinaggio di figura colpisce, pur continuando a reputarlo un po’ noioso non si può negare che gli attori sono atleti a tutti gli effetti, grandissimi atleti, in particolare i protagonisti maschili sono in grado di esprimersi in evoluzioni fisicamente notevoli e di altissimo livello.

Forse allora meritano il palcoscenico olimpico, meritano di gareggiare per la conquista delle medaglie che rendono immortali, il pattinaggio artistico forse non è solo spettacolo, non è solo arte, è anche sport.

Arte e sport probabilmente non devono intendersi definizioni esclusive, forse la disciplina comprende in sé entrambi gli aspetti, quello meramente artistico e quello sportivo, agonistico e olimpico.


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