Alighiero Boetti, io che prendo il sole a Torino
Gli artisti che aderiscono al movimento dell'Arte Povera si esprimono producendo opere concrete, sostenute da messaggi decisamente intellettuali, sono forse più artigiani che pittori o scultori.Questi artisti, schifando tele e pennelli, utilizzano materiali "poveri" per definizione, ossia terra, legno, ferro, stracci, plastica, scarti industriali, con la volontà di ricreare un'espressione originale, utilizzando un alfabeto fatto di materiali poveri ed in disuso, dopo avere perso la capacità di assolvere il compito a cui erano destinati.Luciano Fabro, strade d'Italia
Un'altra caratteristica del lavoro degli artisti del movimento è il ricorso alla forma dell'installazione, come luogo della relazione tra opera e ambiente e a quella della "performance".Nel settembre del 1967 si inaugura nella galleria La Bertesca di Genova la mostra dell'Arte Povera curata dal critico d'arte Germano Celant, che si occupa della definizione teorica del movimento omonimo.Mario Mertz, Objet cache-toi
La scelta del termine "Arte Povera" rimanda al lessico del regista Jerzy Grotowski, che aveva proposto, fin dall’inizio degli anni Sessanta, la costituzione di un “teatro povero” con grandi spettacoli basati sulle tecniche della finzione scenica e sul coinvolgimento dello spettatore.Celant delinea la teoria e la fisionomia del movimento attraverso mostre e scritti come "Conceptual Art, Arte Povera, Land Art" del 1970 ed afferma, semplificando, che l'arte povera si manifesta essenzialmente "nel ridurre ai minimi termini, nell'impoverire i segni, per ridurli ai loro archetipi".Secondo il critico Celant gli artisti dell’arte povera portano avanti la stessa ricerca estetica del "Teatro Povero", rinunciando nelle loro opere a qualsiasi finzione, per presentare semplicemente sé stessi in quanto elementi soggetti alle forze della natura ed allo scorrere del tempo come qualsiasi altro oggetto.Per gli artisti che hanno abbracciato l'Arte povera, l'unica vera realtà è il presente da affrontare con un atteggiamento di critica verso il sistema.Michelangelo Pistoletto, Venere degli stracci
Come per altri movimenti (la Pop Art, la Minimal Art e la Land Art) viene dato rilievo artistico non solo all'opera realizzata, ma anche agli elementi utilizzati nella realizzazione: il tempo, i gesti dell'artista, i materiali impiegati e persino l'attenzione verso gli oggetti e le performance in cui sono coinvolti gli spettatori.Jannis Kounellis, senza titolo
Principali figure del movimento furono gli artisti che parteciparono alla mostra del 1967:Mario Merz, Alighiero Boetti, Jannis Kounellis, Luciano Fabro, Michelangelo Pistoletto.A questi si aggiunsero presto Giovanni Anselmo, Mario Ceroli, Brajo Fuso, Piero Gilardi, Luigi Mainolfi, Giulio Paolini, Pino Pascali, Giuseppe Penone, Ferruccio Bortoluzzi e Gilberto Zorio, allargando le forme di espressione di questo movimento fino alla Junk Art di Alberto Burri.