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ascensore per l'inferno...

Creato il 09 ottobre 2012 da Omar
ascensore per l'inferno......rivisto per la millesima volta ieri notte Angel Heart, pellicola cult dei tardi ottanta (1987) con uno strepitoso cast di stelle (De Niro, Rourke, Charlotte Rampling e la splendida Lisa Bonet) che pare - è notizia di questi giorni - essere la prossima vittima della discutibile febbre da remake che da un decennio circa sta affliggendo Hollywood. La storia (arcinota) s'impernia sulle vicende del detective Harry Angel incaricato da un dandy luciferino (e che si scoprirà essere il diavolo in persona) di ritrovare Johnny Favorite, un musicista scomparso nel nulla. Il poliziotto prascensore per l'inferno...ivato verrà risucchiato dalle indagini ritrovandosi nella più torrida Louisiana, in mezzo a cadaveri mutilati e stregoni voo-doo fino all'inquietante, sulfurea tappa finale. Il film, scritto e diretto dal talentuoso regista britannico Alan Parker adottando uno stile cupo, esteticamente rapinoso, a metà tra l'horror e il noir, si basa su un robusto racconto (anche se un po' banale nello stile) di William Hjortsberg. Mickey Rourke, con le sue cicatrici, l’aria trascurata, la sigaretta sempre accesa, lascia di sé una traccia maledetta, sorniona e sfatta. E Bob De Niro è un riuscito demonio che esala zolfo ad ogni suo gesto. Da sturbo!
«Il film attira in un abbraccio ambiguo e repellente ad un tempo, assicurando una indubbia tensione. Ma Angel Heart è opera tanto sinistra quanto funesta. (...) Da un punto di vista formale, il film di Parker è spesso ben composto, la tetra ambientazione è ottima, la fotografia di non rari pregi. Le musiche (di Trevor Jones) colpiscono per incisività e aderenza al clima di tensione che si viene poco a poco a creare. Nella amara, anzi atroce avventura dello sfortunato investigatore Harry Angel e nella sua discesa negli inferi alla ricerca della propria reale identità, gioca visivamente un bel ruolo un cigolante ascensore, un intrico di ingranaggi, ruote e griglie ferrigne.» (Segnalazioni Cinematografiche, vol. 104, 1988)

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