Il nome appare fiabesco, collegato al mondo del sogno dei due teneri scoiattolini impegnati a cercare le ghiande per l’inverno…un posto dove fantasia e immaginazione nutrono la crescita di bambini di età compresa tra i 3 mesi ed i 3 anni.
La conduttrice di : A Gentile Richiesta, Barbara D’Urso che tanto stucchevolmente ama ergersi a paladina della ingiustizia e dei soprusi, punta i riflettori del pomeriggio estivo dei telespettatori di Canale 5 su un episodio di cronaca che ha veramente dell’inverosimile.
Due insegnanti, Annalaura Scuderi, di 41 anni, responsabile dell’asilo nido ed Elena Pesce, 28 anni, arrestate in flagranza di reato con l’accusa di maltrattamenti in concorso e continuati su minori loro affidati.
La D’Urso che è un’artista del luogo comune, una funambola delle generalizzazioni populiste, una maestra di demagogia, non si lascia sfuggire la reazione scandalizzata alla notizia che il Comune di Pistoia ha negato l’uso della Piazza Duomo al suo collegamento perché ufficialmente impegnato per l’allestimento di altre iniziative, in realtà viene da pensare che la vicenda danneggi non poco alla città.
Il motivo è molto semplice, immediatamente assimilabile, facile, banale; comportarsi diversamente e aprire il dialogo al confronto, significherebbe alzare la soglia d’attenzione di chi guarda, correndo il rischio di far genuinamente pensare lo spettatore… ovvero l’ultima cosa che il Comune vuole visto che l’ asilo privato, era autorizzato e accreditato dallo stesso, che non può nascondere una sua parte di responsabilità nella vicenda.
L’asilo nido è stato autorizzato nel 2005. È quanto si legge in una nota del sindaco di Pistoia Renzo Berti che ricorda come, tuttavia, “in tutti questi anni non è mai pervenuta alcuna segnalazione su aspetti critici nella conduzione del servizio. Solo a fine ottobre dell’anno in corso è stata trasmessa dalla Regione Toscana la segnalazione di un genitore preoccupato di voci raccolte su comportamenti scorretti adottati nei confronti dei bambini frequentanti”.
Appare strano visto che i poliziotti durante le loro indagini, hanno raccolto le testimonianze di sei genitori e soprattutto di quattro ex insegnanti che dopo aver visto i metodi usati nell’asilo, fanno sapere dalla questura, hanno deciso di licenziarsi. Sarebbe stata proprio una di queste a rivelare di aver visto, una volta, la titolare del nido costringere un piccolo a rimangiare il cibo che aveva vomitato.
Ed è questa omertà perdurata nel tempo che sconvolge noi che guardiamo e leggiamo attoniti e impotenti, nulla faceva trapelare la realtà? Non c’era personale ausilario impeganto nelle pulizie dei locali? Nessun genitore si è recato prima dell’orario normale a ritirare il proprio figlio? Non sono mai state fatte visite di controllo del personale istituzionale?
Le vittime, piccoli e indifesi non hanno potuto reagire alle figure sostitutive dei loro genitori, figure alle quali mamma e papà affidavano con fiducia le loro creature.L’amministratore unico Annalaura Scuderi appariva austera e severa ma nulla faceva presagire una crudeltà considerata metodo didattico.
Gli inquirenti hanno parlato di bimbi piccolissimi costretti a ingurgitare il cibo con il bavaglio schiacciato sulla faccia, con tutti gli altri piccoli costretti a guardare. Altri venivano rinchiusi al buio nel bagno o fuori dalla porta al freddo, uno addirittura, durante la nanna, rovesciato a terra improvvisamente e senza motivo.
L’aggressività subita dalle maestre che torno a dire sono figure di riferimento, ha provocato nei bambini rifiuto per il cibo, regressione nella parola, atteggiamenti aggressivi ed insonnia.
I maltrattamenti fisici a questa età sono un reato minore rispetto alla memoria della violenza che si incolla nel vissuto delle vittime, il danno dell’impronta, segna inesorabilmente i piccoli e sono necessari tanto amore e terapie psicologiche adeguate per limitare i danni.
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