I veri cinefili accaniti dovrebbero chiedere il lunedì libero durante i mesi invernali, da metà dicembre a fine febbraio, perché a cominciare dagli European Film Awards fino agli Oscar è un susseguirsi di domeniche notti fatte di tappeti rossi, di dirette televisive, streaming che vanno a rilento e premi cinematografici di tutti i tipi, destinati agli attori, agli scenografi, o ai film indipendenti.
Questo susseguirsi di riconoscimenti ovviamente ci prepara per metà gennaio, quando il direttore dell’Academy e un ex candidato annunciano nomi e pellicole che potranno iniziare a sognare la statuetta; eppure, certezze e aspettative trovano sempre il modo di non essere tali, di evolversi in modo inaspettato. E se possono star tranquilli e preparare il vestito buono i non protagonisti Christopher Plummer (per il tenerissimo Beginners) e Octavia Spencer (per l’antirazziale The Help), si stanno facendo una tacita guerra Viola Davis, Meryl Streep e Michelle Williams. Fino al mese scorso, era quest’ultima che dominava le classifiche di gradimento dei critici per la sua totale trasformazione in Marilyn Monroe in My Week With Marilyn, affiancata, di tanto in tanto, da Kenneth Branagh, insieme a lei candidato. E quando non era pronosticata lei lo era Viola Davis, sempre per The Help, avendo sfornato un’altra lodevole interpretazione, quella della Chastain. Come si dice, tra le due litiganti la terza gode, e, dopo aver pompato questa diciassettesima nomination all’Oscar preceduta da sole due vittorie, ecco che hanno iniziato a fioccare Golden Globes, nominations ai BAFTA, per un film, The Iron Lady, che se non fosse per l’interpretazione di Meryl Streep dovrebbe essere vietato alle persone di buongusto. Ed è ormai quasi certo che sarà lei a ringraziare l’Academy, Dio e le persone che l’hanno sostenuta, il 26 febbraio prossimo, con l’omino dorato in mano; e se non sarà lei, sarà la seconda afroamericana giunta alla seconda nomination nella storia.
La situazione è meno turbolenta sul versante maschile: George Clooney padre di (sgretolata) famiglia in Paradiso Amaro batte tutti. Certo, ogni tanto un premio è stato dato a Brad Pitt, un premio a Ryan Goslin, ma al di là del messicano Demián Bichir (la sorpresa, per A Better Life) e il navigato e sottovalutato Gary Oldman (la volta buona, per La Talpa), l’unico che può battere Mr. Decaffeinato è Jean Dujardin, l’attore rivelazione del film The Artist (e, in tal caso, diventerebbe il secondo attore francese a vincere l’americana statuetta in meno di cinque anni).
Ed è un film francese il favorito, The Artist, che batte tutti i record, e con dieci nominations viene considerato al pari dei film americani, superato solo da Hugo Cabret di Martin Scorsese, che di nominations ne ha ricevute undici, fiaba (guarda un po’) francese sulla nascita del cinema e di una famiglia, pensato e girato in 3D e minuziosamente realizzato nelle scene (degli italiani Dante Ferretti e Francesca Lo Schiavo, Oscar sicuro), nei costumi (di Sandy Powell, Oscar probabile), nelle acconciature. E proprio Scorsese per questo film se la giocherà contro Michel Hazanavicius per la statuetta alla regia, secondo premio più importante della serata.
Sul versante straniero, in un’edizione degli Oscar molto europea (oltre a The Artist, un altro film francese e uno spagnolo sono tra i cinque candidati alla migliore animazione, e molte e sparse sono le pellicole inglesi), arriva Una Separazione, film carico di svariati riconoscimenti mondiali, ma (attenzione!) è candidato anche alla sceneggiatura originale per cui, come fu per Il Labirinto Del Fauno, non è detto che verrà decretato miglior film in lingua straniera. Contro di lui gareggia l’originale e ben scritto Bullhead belga, il canadese Monsieur Lazhar e il polacco post-Auschwitz In Darkness.
Nelle categorie minori gli altri favoriti sono la fotografia di The Tree Of Life, la canzone originale dei Muppets, la colonna sonora di The Artist e la sceneggiatura di Midnight In Paris.
Ma, come abbiamo imparato in queste domeniche invernali: non è mai detto.
Luca Fontò
Scritto da Redazione il feb 10 2012. Registrato sotto TAXI DRIVERS CONSIGLIA. Puoi seguire la discussione attraverso RSS 2.0. Puoi lasciare un commento o seguire la discussione