aspettando la neve
Tra poche ore sara’ Natale.
Scrivo dai monti, aspettando la neve, i familiari ancora per strada e sperando in qualche minuto di silenzio per raccogliere le idee. C’e’ il fermento di ogni vigilia, come scrive un amico, e sembra impossibile ottenere lo spazio per concentrarsi e scrivere queste poche righe. Ma va bene cosi’, tra poco e’ Natale, questa tastiera non ha le lettere accentate ed e’ meglio non massacrare troppo l’ortografia.
Che si voglia o no, Natale non riesce ad esserci indifferente, cerchiamo sempre di prendere una posizione, chi di entusiasmo, chi di fastidio. La mia cambia, a seconda degli anni, ma ultimamente si e’ stabilizzata. Amo il Natale, l’atmosfera natalizia, i sorrisi, le speranze, i gesti d’affetto e i regali. Le luci, le decorazioni, i riti e le piccole tradizioni che appartengono a ogni famiglia, si tramandano e si evolvono.
Non mi piace subire il Natale, mi piace viverlo, per pochi giorni all’anno ma intensamente. L’albero l’otto Dicembre, la scelta e la ricerca dei regali, i bigliettini scritti con affetto, i pacchetti incartati con cura, gli auguri, gli abbracci, i sorrisi, i pranzi e le cene. Sara’ perche’ vivo tutti questi momenti con le persone che amo, sara’ che ho tanti bei ricordi legati anche a chi non c’e’ piu’, sara’ che sono banale e omologata.
Mi piace tornare bambina e circondarmi dell’affetto e del calore di visi buoni, avere la scusa per salutare tutti e lanciare auguri e sorrisi anche a chi conosco appena. Vorrei che fosse sempre Natale in ogni cuore, quasi come chiedere la pace nel mondo… ma forse e’ la stessa cosa.
A chi passa di qui un augurio di cuore: felice Natale.