Magazine Avventura / Azione
La trama (con parole mie): Jonathan Hemlock è un professore di storia dell'arte appassionato di alpinismo che, in passato, ha condotto una doppia vita come assassino al soldo dei servizi segreti americani. Quando un suo vecchio commilitone viene ucciso, quella che inizialmente era una missione accettata per un ricatto del suo superiore - il misterioso Dragone, un albino rinchiuso in un bunker e vulnerabile alla luce - diviene una questione personale: dovrà dunque riprendere i suoi vecchi attrezzi, rimettersi in forma e tentare per la terza volta la scalata dell'Eiger, che già in passato era risultata troppo anche per un esperto come lui.Tra i suoi compagni di cordata si annida l'uomo che dovrà eliminare: riuscirà Hemlock nell'impresa? E soprattutto: porterà a casa la pelle dopo averla portata a termine?In questi casi, infatti, l'avversario più duro è sempre la Natura.
Mi sento come se si fosse chiuso un cerchio.
Dopo anni di recuperi, dvd, bluray e colpi di mulo, anche Assassinio sull'Eiger è passato sugli schermi di casa Ford.
In particolare, si trattava dell'unico film di Eastwood regista che ancora mancava all'appello delle mie visioni, quindi mi pare quasi giusto e doveroso sentire una sorta di malinconia, attorno a questo particolare passaggio nel mio lettore.
Ricordo che il primo fu Gli spietati, registrato da mio fratello in seconda serata e ancora oggi uno dei miei film del cuore e favoriti in assoluto: vennero poi gli anni della produzione forse migliore del regista - quella dalla metà degli anni novanta a Mystic river e Million dollar baby -, il ritorno ai primi western e, alla fine, dei titoli al momento non reperibili sul mercato home video italiano.
Certo, Assassinio sull'Eiger è tutto tranne un film memorabile: tratto da un romanzo del mitico Trevanian - già autore di Shibumi -, è un thriller senza particolari picchi di ritmo o tensione impreziosito principalmente dalle riprese vertiginose realizzate dal vecchio Clint tra i canyon statunitensi, ma che per il resto non aggiunge nulla ad un genere che ha offerto prodotti decisamente più avvincenti e tecnicamente più d'impatto.
Da fan del granitico Callahan, ho comunque apprezzato il gigionismo della sua interpretazione, che senza dubbio ha fruttato più divertimento all'autore che non una vera e propria prova d'attore memorabile da consegnare al pubblico, tanto da muovere paragoni - almeno nel sottoscritto - con i suoi charachters da vecchio West, scritti con l'accetta e definiti più dai gesti che dalla loro profondità.
Ottimi invece i duetti da cameratismo selvaggio con George Kennedy, l'(auto)ironia che pervade l'intera pellicola e la scalata finale dell'Eiger, ostica cima delle Alpi svizzere: quello che resta, però, soprattutto rispetto ai veri Capolavori eastwoodiani, è davvero pochino, tanto da far pensare ad un recupero di questo film soltanto da parte degli appassionati di nonno Clint, dei residuati degli anni settanta legati alle spy-stories di stampo classico o degli amanti dell'alpinismo.In questo senso, si potrebbe quasi pensare ad Assassinio sull'Eiger come ad una versione d'autore - anche nella tamarraggine - di Cliffhanger, perla stalloniana da sempre amata qui nel pieno dei territori fordiani, finendo per decidere di gustarselo senza aspettarsi troppo, come una versione più datata di Firefoxo La recluta, giusto per non risparmiarsi nessuno dei titoli meno convincenti - ma ugualmente pane e salame ed assolutamente godibili - firmati da Eastwood.
MrFord
"And either way you turn
I'll be there
open up your skull
I'll be there
climbing up the walls."Radiohead - "Climbing up the walls" -
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