Il fatto del giorno è senz’altro l’esito del primo turno delle primarie del centro sinistra, con Bersani avanti a Renzi di 9 punti. Argomento discusso dai media e da La 7 con una programmazione serale tutta concentrata sull’argomento, mentre i due sono già proiettati verso il turno di ballottaggio dando inizio alla fase dell’acchiappaggio dei voti. Si riparte da Pier Luigi Bersani al 44,9% e da Matteo Renzi al 35,5%. Palla al centro e caccia ai votanti che nel primo turno sono stati 3.100.000 circa. Un numero ragguardevole, alla luce delle ultime ed eclatanti defezioni nei confronti di una politica che così com’è non ci appartiene più. La crisi della politica ha limato passioni e adesioni ai partiti ma, questa affluenza alle urne è un chiaro segnale di ripresa partecipativa. Un importante contributo della cittadinanza attiva al processo politico che coinvolge tutti e che stabilirà la nomina del candidato premier del centro sinistra. In questa battaglia si segnala uno stimolo importante rispetto agli altri poli politici, il Pd sta attraversando un florido va
ntaggio sugli altri partiti, rispecchiando la volontà di cambiamento che da tempo agita il paese nella difficile competizione elettorale.
Tra Bersani e Renzi, dunque, nove punti di distacco e un’ulteriore settimana di campagna in vista del ballottagio finale. Tutto secondo previsioni ma, il distacco tra Bersani e Renzi è grande. L’effetto Pd si ripercuote sulla politica visto che avanza la fiducia e la speranza nell’agire della sinistra per il futuro italiano. Bersani 44.9%, Renzi 35.9%, Vendola 15.6%, Puppato 2.6% e Tabacci 1.4%. Dati che archiviano le polemiche che hanno accompagnato queste primarie e che ci consegnano una geografia del voto inattesa, con Renzi che guadagna consensi nella sua città, in Umbria e nelle Marche mentre Bersani, è primo in tutte le altre regioni, con punte al sud dove il “rottamatore” non ha sfondato. La battaglia è aperta mentre i protagonisti si concedono ai microfoni delle Tv con conferenze stampa e interviste singole a Che tempo che fa.


E la partita ricomincia ognuno con il proprio schema di gioco!






