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per la libertà di ricerca scientifica

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 Newsletter quindicinale su temi bioetici e diritti civili
Numero 52 -  4 marzo 2014
a cura di Carlo Troilo


Ergastolo per i gay in Uganda. In Italia i giudici danno il via libera alla maternità surrogata 

immagine del numero 52


Il presidente dell’Uganda ha varato una legge che prevede per i gay pene da 14 anni fino all’ergastolo (“per i recidivi”). Prigione anche per chi non  denuncia i gay o soccorre i malati di AIDS.  Desmond Tutu: come i nazisti.   Intanto in Arizona l’obiezione di coscienza è ammessa anche per i privati (ad esempio, un fioraio può rifiutare la corbeille per una coppia gay): un precedente pericoloso negli USA dei Tea Party.  
Al confronto, l’Italia – nei 15 giorni passati -   è apparsa quasi come un paese civile. Il Tribunale di Milano  ha assolto una coppia che si era recata all’estero per la maternità surrogata. Altri 18 giudici avevano già emesso sentenze di questo tenore. Questo apre un dibattito sul tema: esiste un generico “diritto alla genitorialità”?  Intanto, l’Associazione Luca Coscioni  chiede nuove norme  al posto della legge 40, ormai  svuotata dei suoi principali contenuti e difesa solo da “Avvenire” e dall’on. Roccella. I dirigenti della Associazione, il senatore Luigi Manconi ed altri esponenti politici  raccomandano  a Renzi di favorire leggi sui diritti civili che siano in sintonia con il comune sentire degli italiani.  Speriamo, ma senza farci troppe illusioni, visto che sui due unici provvedimenti previsti nel programma del nuovo governo (ius soli e unioni civili) si è già alzato il fuoco di sbarramento di Alfano e C., che chiedono soluzioni minimalistiche.   A questa relativa civiltà di comportamento si sottrae “Il Foglio”, sempre più delirante sui temi etici.
Un agghiacciante servizio sugli orrori della Corea del Nord (bambini “in soprannumero” soffocati alla nascita, disabili richiusi nel campi di sterminio e via dicendo) si conclude – prendendo spunto dalla legge che estende ai minori, con tutte le possibili cautele, l’eutanasia -  con l’assurda equiparazione del Belgio al paese dominato dal più feroce comunismo. Titolo della vergogna: “Cosa unisce Belgio e Corea del Nord? Infanticidio ed eugenismo”. 

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