
Le cronache di ordinario degrado si susseguono giornalmente sulle prime pagine dei giornali. La città è messa e ferro e fuoco dai barbari. E puntualmente scoppia la polemica delle associazioni di quartiere. Polemiche assai confuse, a dire il vero, che mancano totalmente di lucidità. I vandali scrivono sulla fontana di Villa Borghese? Le associazioni dei residenti tuonano: "Basta coi tavolini selvaggi!" Gettano la vernice nella Fontana di Trevi? Le associazioni dei residenti tuonano: "Ordinanza antivetro, subito!" La sensazione è che si faccia fatica a percepire la reale radice del problema. Le scritte sui muri, le scritte sui monumenti, le affissioni abusive, la sosta selvaggia, i quintali di sacchi di monnezza buttati in strada, l'arredo urbano inesistente e/o brutalizzato, gli episodi di ordinario vandalismo, i lavori pubblici fatti male. La mancanza di decoro, legalità e vivibilità. Questi sono i problemi del centro storico. Il problema non è abolire la movida. Quella c'è in ogni città del mondo, ma non genera il caos che c'è qui da noi. Il problema semmai è un altro. Non si può chiedere a un ragazzo che frequenta un cesso di quartiere nel centro di Roma di comportarsi bene. Non lo farà mai. Perché in un quartiere ridotto peggio di una latrina di Calcutta, come è ad esempio Trastevere, il ragazzo si sentirà sempre autorizzato a vomitare per strada, a scrivere sui muri, a buttare le bottiglie in strada, ad attaccare manifesti sui palazzi. Il degrado chiama sempre degrado. E le responsabilità sono dei residenti e dei Comitati di Quartiere, che pur esistendo da molto tempo evidentemente (e la prova è nei fatti) non sono mai stati in grado di risolvere i problemi. E' un fallimento di cui si deve prendere atto. Possibile mai che questi comitati, in alcuni casi, non abbiano nemmeno un blog o un forum di riferimento in cui discutere? All'associazione Vivere Trastevere abbiamo proposto uan serie di iniziative antidegrado, senza mai ricevere risposta. Prima capirete l'origine dei vostri errori, prima risolverete il problema.




