LOMBARDIA MEGLIO DEL RESTO DEL PAESE, MA ANCORA NESSUNA LUCE IN FONDO AL TUNNEL
Colombo Clerici: “Confermato che non c’è ripresa se non riparte il settore immobiliare”Economia lombarda: non si vedono luci in fondo al tunnel. Anzi, non si sa neppure dove sia situato il fondo.
In termini meno coloriti ma altrettanto pessimisti si esprime il rapporto annuale redatto della Banca d’Italia di Milano, presentato in Assolombarda alla presenza dei vertici imprenditoriali nazionali e regionali con parterre folto di imprenditori tra i quali il presidente di Assoedilizia e dell’Istituto Europa Asia Achille Colombo Clerici.
Le difficoltà congiunturali, iniziate nella seconda metà del 2011 si sono aggravate nel 2012.
Secondo le stime di Prometeia il prodotto interno lordo della Lombardia è diminuito del 2,0 per cento nel 2012, portando a oltre 3,5 punti la perdita in termini di PIL dal 2008.
La recessione ha colpito in particolar modo l'industria e le costruzioni, mentre il terziario ha recuperato i livelli precedenti la crisi.
Nelle costruzioni, al ridimensionamento ciclico ha contribuito in misura rilevante l'edilizia residenziale: le compravendite e i permessi di costruire abitazioni si sono più che dimezzati rispetto al picco della metà degli anni Duemila; sono rimasti tuttavia modesti gli effetti sui prezzi.
In tutti i settori, dal 2008 è molto aumentato il numero di imprese uscite dal mercato per cessazione dell'attività prima del 2007.
Pur superando in molti indici – ricerca e sviluppo, attività brevettuale, ricerca universitaria, occupazione, salari – la media nazionale, Milano e Lombardia restano inferiori alla media europea.
L'unico stimolo alla crescita è venuto dalle esportazioni, che hanno continuato a espandersi, pur debolmente.
Negli ultimi anni si sono intensificati gli scambi internazionali di servizi alle imprese, anche per effetto della progressiva terziarizzazione dell'economia, e gli investimenti diretti da e verso l'estero.Questi fenomeni, per i quali la Lombardia è la prima regione italiana, hanno un'incidenza superiore sul prodotto, rispetto al resto del Paese.Nella media dello scorso anno l'occupazione è rimasta stabile, ma la forte crescita dell'offerta di lavoro ha innalzato il tasso di disoccupazione al 7,9 per cento nell'ultimo trimestre del 2012.
Le ore autorizzate di Cassa integrazione guadagni hanno ripreso ad aumentare, per l'incremento della componente ordinaria.
Il deterioramento occupazionale è stato sensibile soprattutto per i giovani.
In un quadro di aggravamento della fase recessiva, nel 2012 i finanziamenti alla clientela lombarda hanno prima rallentato, per poi ridursi nella seconda parte dell'anno e nei primi mesi del 2013.
Oggi ci si aspetta una stabilizzazione. Il credito alle famiglie - per la prima volta dalla crisi finanziaria del 2008-09 - si è ridotto nei primi mesi del 2013.
Le nuove erogazioni di mutui ipotecari si sono pressoché dimezzate nel corso del 2012.
Le aziende più fragili hanno riscontrato con maggior frequenza un peggioramento delle condizioni di accesso al credito.
Sulle politiche di offerta ha gravato l'ulteriore deterioramento del merito di credito delle imprese, per le quali le nuove situazioni d'insolvenza hanno raggiunto livelli particolarmente elevati anche nel confronto storico, specie nel comparto delle costruzioni.
La qualità del credito alle famiglie è rimasta invece sostanzialmente stabile.
Si sono attenuate le difficoltà di raccolta da parte degli intermediari: la provvista al dettaglio presso la clientela residente nella regione ha mostrato un progressivo recupero nel corso del 2012, confermato negli andamenti più recenti.
Anche gli altri investimenti finanziari delle famiglie sono cresciuti, seppure di poco.
Commenda Colombo Clerici: “Il Rapporto della Banca d’Italia è in buona parte riservato alla situazione del mercato immobiliare: costruzioni, mutui, imprese edili, famiglie, a dimostrazione di quanto questo settore sia vitale per l’economia di Milano, della Lombardia e dell'Italia intera.
E di quanto sia indifferibile una seria politica del settore immobiliare, mai finora attuata”.
I lavori sono stati aperti da Antonio Colombo, direttore generale di Assolombarda. Il Rapporto è stato presentato da Giuseppe Sopranzetti, direttore della sede di Milano della Banca d’Italia e dai collaboratori Alessandra Mori de Paola Rossi. Sono intervenuti Giorgio Squinzi, presidente di Confindustria e Federico Ghizzoni, amministratore delegato di Unicredit.
La conclusione dei lavori è stata affidata a Salvatore Rossi, direttore generale della Banca d’Italia.
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