No, non era stato contagiato dall’aria di Castellammare, l’imprenditore antiracket catanese Andrea Vecchio, per come avevamo ipotizzato noi malpensanti, quando dopo averlo visto, ascoltato ed apprezzato per le sue affermazioni, al PLAS 2009, apprendemmo con dispiacere misto alla rassegnazione al fato avverso, della sua denuncia per simulazione di reato avvenuta da parte dei carabinieri in seguito alla sua “denuncia” di due telefonate “mute” ritenute dall’imprenditore telefonate di minacce.
Infatti l’ANSA dice oggi:
(ANSA) – CATANIA, 15 DIC – L’imprenditore antiracket Andrea Vecchio, che vive sotto protezione dopo le denunce per gli attentati di mafia a suoi cantieri, e’ stato assolto dall’accusa di simulazione di reato dal Tribunale monocratico di Catania. Il fasciolo era stato aperto dopo la denuncia di Vecchio su due telefonate ‘mute’ giunte in una notte del marzo del 2008 alla sua abitazione che non risutavano sui tabulati Telecom. Una consulenza ha accertato che il telefono di casa Vecchio era collegato a un centralino che non funzionava bene e che lo aveva fatto squillare senza che alcuno chiamasse.
La ricostruzione del perito ha convinto anche la pubblica accusa che in sede di requisitoria ha chiesto l’assoluzione ‘piena’ per l’imprenditore. La sentenza è stata emessa dal giudice monocratico Antonella Bacianini.
PLAS 2009