11.06.2015, ore 16:00
Samantha Cristoforetti è uscita per seconda dalla capsula Soyuz. Crediti: ESA
15:44, ora italiana. Samantha Cristoforetti (ESA) e i suoi colleghi astronauti, il russo Anton Shkaplerov (Roscomsos) e l’americano Terry Virts (NASA), sono atterrati sul suolo kazako (nei pressi della città di Dzhezkazgana) a bordo della capsula Soyuz TMA-15M. Partita per la Stazione Spaziale Internazionale il 24 novembre 2014 dal Cosmodromo di Baikonur, Astrosamantha (questo il suo nickname su Twitter) è tornata sul nostro pianeta dopo 199 giorni e 17 ore di missione (mancava poco per raggiungere la cifra tonda). Il ritorno dei tre cosmonauti era previsto per il mese scorso, 12 maggio, ma la missione Futura è stata prolungata di 30 giorni a causa di alcuni problemi al cargo russo Progress (portava tre tonnellate di rifornimenti ma non è mai arrivato alla ISS schiantandosi nell’Oceano Pacifico).
200 MINUTI DA BRIVIDO – Protetti dalla tuta pressurizzata Sokol (che vuol dire Falco in italiano), guanti e casco, i tre astronauti hanno impiegato 200 minuti per tornare a terra, viaggiando a una velocità di 28 800 km/h (almeno nella prima parte del rientro). Il portellone della navicella è stato chiuso alle ore 09,04 italiane, mentre alle ore 12:20 è avvenuto il distacco della Soyuz dalla ISS. La capsula con a bordo i tre astronauti si è allontanata lentamente dalla Stazione con un sistema di molle, restando però nella stessa orbita a 400 chilometri dalla superficie terrestre. Alle 14:51 (dopo aver completato un’orbita e mezzo) è iniziata la fase di deorbit (cioè il rientro guidato) con la retro-accensione dei motori per scendere e rallentare fino ad uscire dall’orbita bassa della Terra. Alle 15:18 i tre moduli della Soyuz si sono separati: due sono rimasti nello spazio e uno (quello pressurizzato) è entrato nell’atmosfera raggiungendo temperature esterne altissime e arrivando a 10.500 metri a 800 km/h. Poco dopo (15 minuti prima di toccare terra) si sono aperti in sequenza i 4 paracadute che man mano hanno rallentato – fino a 30 km/h – la fase di atterraggio (di per sé pericolosa come l’entrata nell’atmosfera). Un secondo prima dell’atterraggio, 4 piccoli motori a propulsione si sono accesi (come si vede nei film) rallentano la capsula fino a circa 5 km/h e alle 15:44 (secondo più, secondo meno) la navicella ha toccato la steppa del Kazakistan sotto gli occhi degli appassionanti di tutto il mondo, che hanno seguito le ultime fasi della missione sui social e tramite la diretta video della NASA.
Astrosamantha è uscita per seconda dalla Soyuz – dopo il comandante russo e prima del collega americano – con il sorriso che l’ha resa popolare. I tre sono stati subito accompagnati sulle poltrone da dove per la prima volta dopo mesi hanno potuto godere dell’aria fresca e delle voci di amici e colleghi lì ad accoglierli.
I RECORD – L’astronauta dell’ESA – ingegnere e capitano dell’Areonautica Militare – è tornata a terra con un quadruplo record. Come sappiamo è la prima astronauta italiana. Inoltre è l’astronauta dell’ASI ed ESA (doppio primato) con più giorni totali in orbita in una sola missione. E proprio pochi giorni fa, alle 16.21 del 6 giugno scorso, la Cristoforetti è diventata anche l’astronauta donna ad aver trascorso più giorni consecutivi nello spazio nel corso di una sola missione (superando la collega della NASA Sunita Williams – 195 giorni). La missione Futura è la terza di lunga durata dell’Agenzia Spaziale Italiana, dopo “Volare” di Luca Parmitano e “Esperia” di Paolo Nespoli.Tra le curiosità citiamo il record assoluto di permanenza nello spazio (438 continuativamente, 678 giorni complessivamente) detenuto dall’astronauta russo Valery Poliakov, mentre il record europeo è del tedesco Thomas Reiter con 350 giorni divisi in due missioni.
IL FUTURO? – Prima di iniziare il giro del mondo per raccontare la sua straordinaria esperienza, la prossima destinazione di Samantha Cristoforetti sono gli Stati Uniti, più precisamente la sede della NASA a Houston, dove effettuerà i controlli medici di rito prima di iniziare il recupero fisico (passare mesi in assenza di gravità è un forte stress per il corpo umano). Proprio da Houston, lunedì si collegherà con l’Italia per una conferenza stampa trasmessa in diretta all’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) e che Media INAF seguirà sul posto.
UN’ASTRONAUTA SOCIAL – Prima della fine della missione, questa mattina, Samantha ha postato il saluto su Twitter. “E grazie per tutto il pesce”: un addio particolare, anzi una citazione amata dalla Cristoforetti e tratta da “Addio, e grazie per tutto il pesce“ (1984), il quarto libro della trilogia in cinque parti (Guida galattica per gli autostoppisti) dell’autore di fantascienza Douglas Adams.
IL TWEET DEL GIORNO – Infine da citare il post di Emilio Marrese, giornalista di Repubblica, che ironizza sul legame, mediatico, che intercorre tra Samantha e il giornalista/presentatore Fabio Fazio, che spesso ha avuto in collegamento negli ultimi mesi l’austronauta italiana.
- Il momento dei saluti
- La chiusura del portellone
- Il paracadute prima dell’atterraggio
- Samantha Cristoforetti è uscita per seconda dalla capsula Soyuz. Crediti: ESA
- Samantha Cristoforetti Crediti: ESA
- Anton Shkaplerov, l’astronauta russo
- I tre astronauti appena usciti dalla navicella Soyuz
- Astrosamantha
Per saperne di più:
Se vuoi conoscere qualcosa sui 9 esperimenti a cui ha lavorato Samantha Cristoforetti CLICCA QUI
Fonte: Media INAF | Scritto da Eleonora Ferroni