Ataque de panico

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Dopo Pacific Rim il mondo dei robottoni non è più lo stesso.
Ovviamente, e se avete letto la mia recensione, sapete quanto abbia gradito il film di Del Toro, ma non è di questo che voglio parlarvi oggi.
Il cortometraggio che invece voglio presentarvi viaggia sullo stesso binario, guardandolo però da un punto di vista differente.
Stavolta non sono i Kaiju la minaccia da sconfiggere, ma veri e proprio robot che arrivano all’improvviso e cominciano a devastare una Montevideo inerme di fronte alla loro spropositata potenza.

Regista di questa piccola perla è Fede Alvarez. Se pensate di averlo già sentito nominare non vi state sbagliando.
Esatto, è proprio lui che ha firmato la regia del remake di Evil Dead, un tentativo ottimamente riuscito di riportare ai vecchi fasti uno degli horror più famosi e ineguagliati della storia del cinema.
Anche stavolta il suo tocco si vede, considerando che per girare il corto ha avuto a disposizione un budget ridottissimo.
600 dollari (stando a quanto dice IMBD), questo è quanto il buon Alvarez ha speso per questi cinque minuti scarsi, riuscendo a creare una sequela di scene forti e emozionanti come raramente accade in produzioni di questo livello.
La realizzazione tecnica è quella che forse risente più dello scarno budget, anche se il livello qualitativo è ben sopra la media, soprattutto se paragonato a produzioni più altisonanti e strapagate.
Questo a conferma che se c’è la volontà di fare belle cose, le belle cose arrivano.

Il corto è del 2009, girato interamente nella città di Montevideo. Una sorta di omaggio alla capitale uruguaiana. Premiato lo stesso anno al Buenos Aires Rojo Sangre Film Festival, è ampiamente considerato il metro di paragone che conferma, come se ce ne fosse ancora bisogno, quanto internet sia fondamentale nella ricerca di nuovi talenti, sia per quanto riguarda il cinema che per ogni altra forma artistica conosciuta.
Non stupisce quindi se dopo la produzione di Ataque de Panico, Fede Alvarez si sia visto proiettato dietro la camera da presa di Evil Dead, segnando un punto non da poco in favore delle produzioni indipendenti.

Ora vi lascio alla visione di questo cortometraggio, ricordandovi (non lo farò mai abbastanza) che non c’è bisogno di andare a cercare fra le produzioni milionarie per trovare i buoni prodotti.
Basta guardarsi in giro, trovare qui dimostra voglia di fare, e il gioco è fatto.

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