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Atene in fiamme, le borse festeggiano

Creato il 13 febbraio 2012 da Dagored
Atene in fiamme, le borse festeggiano
Un sospiro di sollievo, sembra aver tirato il mercato finanziario internazionale, all'annuncio che il parlamento greco ha votato a favore dei nuovi tagli al bilancio pubblico, accettando di ridurre del 20% i salari minimi e di licenziare 15.000 dipendenti pubblici nel giro di un anno, oltre ad altri tagli di vario genere.
Forse è però esagerato affermare che le borse festeggiano, che i rialzi degli indici non superano lo 1%, ma di certo  la tensione si è un po' allentata, anche se sul tappeto rimangono ancora intatti tutti i dubbi sulla situazione finanziaria ed economica mondiale, pure come quelli sulla tenuta della moneta unica europea.
Quello che piuttosto colpisce delle pagine dei quotidiani italiani di stamattina è la sostanziale indifferenza a cosa è accaduto ieri in piazza Syntagma di Atene, dove 55mila persone (ma per l'unità di misura di certi nostri attivisti potrebbero essere state 5 milioni e mezzo), hanno protestato e ingaggiato una selvaggia battaglia contro la polizia.

Atene in fiamme, le borse festeggiano

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I nostri giornali li hanno immediatamente definiti "Black Blok", denotando quella pigrizia intellettuale che da sempre li contraddistingue, unici in tutti il mondo ad usare l'abusato nome del blocco noto per i disordini provocati in occasione dei vertici del G8.
Eppure non dovrebbe essere difficile distinguere la differenza tra quelle poche centinaia di teppisti e le persone che ieri ad Atene hanno sfogato la rabbia di un intero popolo contro un ceto politico, nazionale ed europeo, che li sta condannando alla miseria e alla fame; non si può non notare come, mentre quelli erano isolati, questi di Atene godevano dell'appoggio e dell'incoraggiamento di tutto un popolo, ormai ridotto alla disperazione.
Ma evidentemente  ai giornali italiani, e ai loro lettori, interessa di più seguire le grette vicende dei partiti nazionali, sempre più confusi e senza proposte reali, e ai "complotti" in Vaticanoche guardare a scenari internazionali di difficile comprensione.
Eppure la Grecia è così vicina, non solo territorialmente, che bisognerebbe invece guardare bene cosa sta accadendo nelle piazze e nelle strade elleniche, anche per prepararsi a qualcosa di molto simile anche nelle nostre.

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