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Chi ha paura di Beppe Grillo?

Creato il 15 aprile 2012 da Dagored
Chi ha paura di Beppe Grillo?
Tutti i sondaggi parlano chiaro: c'è solo un movimento politico che in questi giorni aumenta nelle intenzioni di voto degli italiani ed è quello inventato da Beppe Grillo e dal suo consigliere cibernetico Gianroberto Casaleggio, che anni fa convertì il comico genovese che spaccava i computer sul palco alla predicazione telematica, il Movimento a 5 Stelle.
La morte della politica, dovuta all'inettitudine e all'ignavia di un'intera classe di politici che hanno finito per abdicare al loro ruolo consegnando il governo dello Stato a un gruppo di "tecnici", ha infine premiato il movimento anti-politico per eccellenza, quello più dichiaratamente populista e, nella più ampia accezione del termine, rivoluzionario.
Se aggiungiamo poi che anche il governo dei tecnici si sta dimostrando largamente incapace di riformare lo Stato, riformulandone la stessa struttura istituzionale, limitandosi a ripercorrere le scelte fatte in passato dai tanti governi che l'hanno preceduto, si può facilmente comprendere come proprio in questi ultimi giorni il consenso verso il M5S sia cresciuto a livelli che difficilmente si sarebbe potuto prevedere.
Chi ha paura di Beppe Grillo?
Il movimento dei grillini è ormai dato tra il  7% e l'8% e si pensa che possa presto attestarsi oltre il 10%, un risultato che lo porterebbe ad essere rappresentato in moltissime realtà locali dopo le prossime consultazioni amministrative ed a eleggere un nutrito numero di parlamentari quando saranno indette le nuove elezioni politiche generali.
Un successo enorme che oggi preoccupa tanti, soprattutto quelli che fino a ieri sembravano essere i migliori amici di Grillo e Casaleggio, se non addirittura i compagni di viaggio nell'avventura della realizzazione di un nuovo modo di fare politica sfruttando le opportunità offerte dalla rete.
Si ricorderà infatti che insieme al blog di Grillo il team della Casaleggio e Associati creò e curò anche quello dell'On Antonio Di Pietro. Due blog gemelli, dai quali l'ex comico e l'ex magistrato diffondevano più o meno gli stessi messaggi della cosiddetta "antipolitica", entrambi appoggiati dal più carismatico giornalista del momento, Marco Travaglio.
Chi ha paura di Beppe Grillo?
Già allora era difficile comprendere come Antonio Di Pietro, a capo di un partito personale gestito in modo autocratico e familistico potesse aderire ai punti programmatici elaborati dal duo Grillo-Casaleggio, come quelli contro il leaderismo nei partiti, contro il finanziamento pubblico ai partiti e ai giornali, quello per vietare la rielezione a cariche elettive oltre i due mandati, tutti appoggiati in modo convinto da Di Pietro, che però nella realtà operava in modo opposto, come ben si sa.
Le cose sono comunque filate lisce fino a quando non nacque il M5S. Fino ad allora il potenziale elettorato di Grillo era sembrato sovrapporsi a quello dell'Idv di Di Pietro, che ne appariva il naturale terminale politico, ma la presentazione delle liste grilline, impegnate a concorrere senza mai cercare apparentamenti, ha messo il movimento del comico e quello dell'ex magistrato in diretta competizione. Una competizione che vede in questo momento il M5S nettamente in vantaggio, tanto che in caso di una nuova legge elettorale che ponga uno sbarramento molto elevato per entrare in parlamento l'Idv potrebbe rimanerne escluso.
Chi ha paura di Beppe Grillo?
La  nuova situazione che si è venuta a creare ha infatti immediatamente capovolto e i vecchi amici sono diventati i più insidiosi rivali. De resto Di Pietro ha rotto i rapporti con la Casaleggio e Associati nel 2010 e marco Travaglio ha abbandonato, per motivi mai veramente chiariti, la rubrica tenuta sul blog di Grillo. Nello stesso momento il quotidiano fondato dallo stesso Travaglio ha acceso un faro sul movimento di Grillo, non facendo mai sfuggire l'occasione di metterne in evidenza le difficoltà e le contraddizioni, come fa oggi stesso e come abbiamo avuto modo di constatare in passato.
In conclusione, pare proprio che tra gli ex compagni di strada sia sorto un conflitto ancora sotterraneo che probabilmente vedremo esplodere ben presto, dovendo i due movimenti politici tentare di conquistare il voto di un bacino elettorale in parte comune. Meno comune che in passato però, perché le strategie del furbo Tonino, costretto a estremizzare le sue posizioni, prima contro Berlusconi e oggi contro Monti, ha portato l'Idv ad assumere posizioni sempre più vicine a quelle del partito di estrema sinistra Sel, guidato da Nicky Vendola, che pare oggi il suo naturale alleato. Tutti gli studi dimostrano infatti che il nocciolo duro degli elettori del partito di Di Pietro sono elettori di sinistra, il che mostra almeno un paradosso: il partito oggi più a sinistra è guidato o influenzato da due personaggi entrambi provenienti da quella che fu la Democrazia Cristiana, l'On Antonio Di Pietro, tipico esponente dell'elettore democristiano per necessità, e il giornalista marco Travaglio, che anni fa non esitò a definirsi come un cattolico di destra.
Ma non sarà anche per queste cose che siamo conciati così male?

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COMMENTI (1)

Da OK MORANDO SERGIO Crocefieschi Genova Malpotremo Lesegno Italia Argentina San Morando
Inviato il 30 aprile a 12:51
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Ma " BELIN " sono molti in Italia a "temere" il simpatico Genovese..Non a caso a Genova nella Sua lunga storia..sono nate innumerevoli iniziative e tantissime idee NUOVE che i savoia hanno cercato sempre di fermare con il sangue basti vedere i moti sacco di Genova dove la soldataglia dei bersaglieri di La Marmora sparavano e uccidevano i cittadini Genovesi con le NUOVE IDEE in dimostrazione ma la soldataglia non si fermò alle fucilazioni commise REATI di stupri, uccise DONNE E BAMBINI, fece saccheggio, rapine, bombardamenti..Genova è una FUCINA di nuove idde ed i Genovesi sono di natura schietti e non falsi e cortesi come i loro naturali confinanti (senza offesa..)vi è una targa alla memoria di tali vili fatti in Piazza Corvetto in Genova centro. A Genova il MUGUGNO è libero e non costa niente da sempre ed il Bravo Comico Genovese con tanti simpatici grilli che cantano verità non sono pochi e danno fastidio ad i tanti disonesti PRESENTI in più partiti..Certi politici ne hanno così paura..è come un tempo non lontano..antecedente alle due guerre mondiali il carattere dei Genovesi fa ed ha fatto sempre paura..non solo in Italia ma nell'Europa stessa..mettendo poi fine per sempre anche alla REAL CASA facendo vincere la REPUBBLICA..e non solo a battute umoristiche..