Stefano Caserini, docente di Mitigazione del cambiamento climatico al Politecnico ed esponente della Fiab di Lodi, ha smentito gli allarmismi dei giornali locali sulle polveri sottili e gli eccessi degli ambientalisti che oltre a sensibilizzare, aggiungo io, pare che facciano politica esponendosi quindi ai contrattacchi.
Caserini propone di considerare la necessità di un legame fra le strategie di mitigazione del cambiamento climatico e le strategie di limitazione dell'inquinamento atmosferico. Serve quindi una nuova politica energetica, quindi quel che manca è il decisore politico. I dati ci sono già: bisogna agire. E qui si inserisce il Comune di Cremona che propone il biciplan e una viabilità più seria: meno auto e meno viaggi brevi da soli, più condivisione dell'auto, più trasporto pubblico. All'estero gli esempi buoni ci sono. Il libro "Aria pulita" dello stesso Caserini è stato presentato ieri nella sala di Spaziocomune in piazza Stradivari a Cremona. Una lettura controcorrente e accattivante. Aggiungo qualche appunto, molto però si potrebbe dire su un argomento così serio. Una critica: quali sono le cause dell'inquinamento? Chi viaggia inutilmente in auto da solo sbaglia, ma chi realizza clamorosi profitti con certe attività industriali esageratamente impattanti è ancora peggio. Caserini non è un economista nè un politico, bensì un ingegnere ambientale di grande valore. Il suo libro merita d'esser letto per la chiarezza e la serietà nell'informare e proporre.
CREMONA Attacco frontale all'allarmismo da parte di Stefano Caserini ieri in municipio durante la presentazione del suo libro "Aria pulita", assieme a due assessori, Andrea Virgilio e Alessia Manfredini, con la presenza di un terzo, Rosita Viola. Caserini, professore del Politecnico di Milano e già consulente dell'Arpa, ha sostenuto e dimostrato con una serie di dati che l'inquinamento degli ultimi cinquant'anni è diminuito. Alcune sostanze, come lo zolfo, infatti sono state tolte dalle emissioni o molto limitate: sul lungo periodo i controlli hanno dato risultati positivi. Generalmente le emissioni sono meno pericolose, anche grazie ai limiti severi imposti dall'Unione europea. Le polveri sottili fanno molto male, tuttavia i limiti sono così bassi che sforarli diventa probabile, tanto più considerata la situazione complessiva della pianura padana. Ecco perché non deve spaventare il fatto che a Cremona sia stata superata per 15 giorni su 30 la soglia d'allerta delle polveri sottili.
I dati poi dimostrano che in una città industrializzata e trafficata come Torino, negli anni Settanta, risultavano il doppio delle polveri che ci sono oggi. Tuttavia ci sono non poche città, come Cremona e Lodi, che contemporaneamente fanno valere primati sulle malattie tumorali.
L'inquinamento fa male dove viene respirato, particolarmente nelle città, mentre sul territorio l'uso di ammoniaca nell'agricoltura risulta. Anche le emissioni industriali sono dannose: più vicina però è l'aria di casa riempita dal fumo della legna, per chi usa stufe o caminetti come un tempo, guardando il fumo e respirando fumi davvero pericolosi. Vanno ridisegnate le strade, inserendo nuove piste ciclabili e usate le biciclette in città per andare a lavorare. Il trasporto pubblico va utilizzato di più, come la condivisione dell'automobile. Cremona intende rivedere la ztl e i permessi, le zone pedonali e la viabilità. Infatti è intervenuto anche Piercarlo Bertolotti degli amici della bicicletta della Fiab: le pratiche virtuose dovrebbero essere applicate, senza limitarsi alle proteste.