La profonda crisi politica e sociale che attraversa la Svezia assomiglia sempre di più a quella italiana. Da Natale non si parla d’altro a Stoccolma : le forze di destra – Cristiano democratici compresi, analoghi al nostro centro politico – invocano uno stop all’immigrazione selvaggia : immigrazione senza controllo, simile a quella italiana. Il centro svedese chiede che sia tagliato del 90% il numero visti concessi a chi richiede asilo. Finora gli scontri più accesi erano stati tra gli scranni del parlamento e in qualche manifestazione di piazza tra antifascisti e neonazisti. Ma da Natale qualcosa è cambiato.Il giorno di Natale un uomo, ancora non identificato, ha lanciato una molotov nella moschea di Eskilstuna, una cittadina 90 chilometri a Ovest di da Stoccolma abitata da una numerosa comunità somala. Almeno cinque persone sono rimaste ferite – una in modo grave – mentre erano riuniti per pregare. Sono riusciti a fuggire dalle finestre mentre il fuoco si mangiava tutto. Un fatto grave: succederà anche in Italia, magari in viale Padova, a Milano? La comunità islamica in Svezia inizia ad avere paura: secondo il leader dell’Associazione islamica svedese, Omar Mustafa, c‘è un «crescente astio verso la comunità musulmana nel Paese e verso gli immigrati».Non si chiede però il perché gli svedesi debbano essere obbligati a mantenere migliaia di immigrati e rifugiati in eterno, mentre gli stessi svedesi non hanno un lavoro. I cristiano democratici, il centro politico svedese, che è all’opposizione, scende ora in campo e reclama norme meno permissive sull’immigrazione e un sondaggio supporta la loro proposta di limitare gli aiuti finanziari e rendere temporaneo lo status di rifugiato,






