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Attento a quello che scrivi

Da Fabio1983
Io credo che al bar si dica anche di peggio. O forse no, ma si possono comunque udire grossi sfondoni tra un cappuccino e un boccale di birra. Non per questo, tuttavia, se ne creerebbe un caso. A volte, rinchiusi in una stanza con gli amici, ci si lascia andare a considerazioni di una frivolezza tale da pentirsi un istante dopo, tanta è la vergogna per quello che si è appena detto. La tastiera, invece, ha un vantaggio dalla sua: ti offre l'opportunità di riflettere con calma prima di scrivere la cavolata che stai pensando. E se ciò non basta, talmente hai la vista annebbiata, puoi sempre rileggere e magari cancellare. Non è quello che ha fatto questo docente di armonia al Conservatorio di Milano. Ingenuo, senz’altro. Ma sincero, a modo suo. E può aver scritto una fesseria colossale, come avrebbe potuto dirla al bar. Con la sola differenza che al bar sarebbe rimasta tra quelle quattro mura, su Facebook è poi un attimo farla rimbalzare sui giornali.

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