È ormai scientificamente appurato che l’ambiente influenza gli individui, ne determina le modalità di comportamento, i modi di pensare, gli atteggiamenti e le scelte, anche quelle di ordine morale. Siamo senz’altro attraversati dal contesto in cui viviamo, dalle città in cui ci muoviamo per motivi di lavoro, di studio o anche solo di vita.
Ed è questo che sembra essere alla base del progetto City Silhouettes di Jasper James, fotografo cinese che si divide tra Shanghai e Beijing. Tre sono gli elementi fondamentali che caratterizzano le sue foto: le persone, ridotte a semplici silhoutte che si stagliano contro il paesaggio cittadino; le città stesse che sembrano attraversare le persone e il vetro che separa i primi due elementi, ma, allo stesso tempo, rende possibile l’effetto dell’attraversamento.
James sembra sostenere che siamo fatti dello stesso ambiente in cui viviamo, raggiungendo, al contempo, degli effetti artistici di grande suggestione, come nella foto in alto, in cui il bambino sembra quasi stare per buttarsi sulla città, lanciarsi per abbracciarla, o nelle foto in basso, in cui la silhouette sembra sul punto di trasformarsi in albero o in palazzo, dal momento che questi elementi diventano parte integrante del corpo della persona.
Al di là della bellezza delle foto, che ci sembra innegabile, resta una domanda inquietante: è davvero così impossibile sfuggire all’ambiente in cui si vive? Davvero non c’è alcuno spazio per una qualsiasi forma di affrancamento? Stando alle opere di James sembrerebbe di no, ma…
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