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Creato il 08 maggio 2012 da Vpostulato @luballets
E’ notizia di questi giorni quella dell’inizio della battaglia del governo contro gli sprechi dell’apparato statale. Tecnici che nominano tecnici che nominano tecnici e addirittura un portale web sul quale ogni cittadino può segnalare gli sprechi e dare una mano nello snellimento della macchina pubblica. Ad una prima occhiata l’inizio non è dei migliori: l’opera di snellimento comincia con l’assunzione di ulteriore personale, peraltro datato e strapagato (i tecnici dei tecnici e i tecnici dei tecnici dei tecnici) e con un’iniziativa (quella del sito web) dall’utilità pratica nulla che, a ben guardare, al conto delle spese statali aggiunge quelle di chi si è occupato di creare il portale e di chi starà lì a leggersi segnalazioni del tipo “la moglie del mio vicino entra tardi a lavoro..”. Ma è pur vero che da qualche parte bisogna cominciare e, per certe cose, è meglio tentare facendo errori che non fare nulla.
Da valutare la serietà dell’iniziativa: il solo cominciare a parlare di tagli alla spesa può mettere un freno al dilagare del malcontento derivante da tasse, benzina ed equitalia e il governo lo sa bene. Il portale delle segnalazioni, poi, sa di valvola di sfogo e mi ricorda un po’ i due minuti d’odiodi 1984. In pratica, solo il tempo ci dirà se l’iniziativa è seria o solo propaganda.
La verità è che di riforme nel pubblico ce ne sarebbe davvero bisogno. Basti pensare all’università, l’unico ambiente statale che conosco davvero da vicino: quanti ordinari o associati che, dopo trent’anni di carriera, hanno un curriculum tale per cui adesso non riuscirebbero a vincere neppure un posto da ricercatore? Quanti tecnici che, dopo trent’anni che lavorano nello stesso posto, non hanno ancora un ruolo preciso, per il fatto che non c’è bisogno di loro o perché troppo indolenti per sapersi trovare un ruolo in tanti anni? E, nelle università, notoriamente i finanziamenti latitano: cosa potrà succedere in quei reparti per cui il portafoglio statale è sempre stato aperto, come l’esercito o la sanità? Quali e quanti sprechi, privilegi e inettitudini strapagate?
L’idea mia è che non servano segnalazioni ma basti confrontare i dati dove, nel particolare, sta scritto quello che tutti già sanno e avere il coraggio di tentare di migliorare le cose senza essere troppo sensibili ai malumori di categorie e politica. Tagliando il privilegio di un buono stipendio a chi non lo merita, trasferendo chi non è utile e licenziando anche qualcuno: non succederà niente di tutto questo, ma se da adesso in poi, anche nel pubblico, si trovasse il modo di valorizzare quegli enti che, con determinate risorse e obblighi, riescono a mantenere bilanci decenti ottenendo buoni risultati e penalizzando chi non vi riuscisse, beh allora magari un po' di attenzione al merito e a qualità e quantità di lavoro forse si trasferirebbe anche tra le scrivanie delle anagrafi come tra le cattedre delle università piuttosto che negli ospedali. E le cose migliorerebbero.

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