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Audiolibri: gli stargate letterari hanno alzato la voce

Creato il 29 novembre 2012 da Sulromanzo

Audiolibri: gli stargate letterari hanno alzato la voceLungo la linea retta del progresso tecnologico del mondo editoriale, che ormai sfreccia già oltre gli e-book, verso la prossima rivoluzione digitale, c'è un punto, una sorta di stargate, in cui l’evoluzione è capace di riportarci indietro. Questa porta spazio-temporale è l'audiolibro, che non solo ci riporta ai tempi in cui non sapevamo ancora leggere e ascoltavamo le fiabe sonore – magari sui 45 giri – ma, nell’atavica narrazione a voce di una storia, si torna a secoli in cui la trasmissione orale era tutto.

Mentre ormai si sprecano i paralleli fra l’esperienza di leggere un libro cartaceo rispetto a quella data dalla lettura di un e-book, nessuna delle due è minimamente paragonabile all’ascolto di un audiolibro. Ascoltare un libro è un’attività che non ha nulla a che vedere con la lettura e non va certo messa in relazione ad essa. Come suggerisce Stefano Benni, che ha appena curato l’audiolibro del suo ultimo romanzo, Di tutte le ricchezze (Emons), «non c’è né rivalità né inimicizia tra libro e audiolibro: è un confronto tra due diversi incanti».

Ha senso però segnalare quanto il mercato degli audiolibri abbia “alzato la voce” in Italia. Secondo i dati dell’AEDA, l'associazione che riunisce otto editori specializzati in audiolibri (Alfaudiobook, Emons, Full Color Sound, Good Mood, Il narratore, Verdechiaro, Edizioni Enea, Area 51), nel 2011, sebbene l’audiolibro rappresenti l% circa del mercato editoriale complessivo, i titoli di audiolibri in lingua italiana sono cresciuti del 100% (attualmente sono circa 1.000). Rispetto al 2010, l’incremento delle vendite – online e in libreria – è del 20-30%, con una vendita media per titolo di circa 700 copie. Certo, siamo lontani dai dati di Paesi come l’Inghilterra, la Germania e gli Stati Uniti dove gli audiolibri costituiscono il 7% circa dell’intero mercato editoriale.

Tuttavia, nel 2011 le performance degli audiolibri sono state in linea con quelle degli e-book che, secondo i dati rilasciati dall’AIE il mese scorso, hanno rappresentato l’1% del mercato editoriale italiano. In Inghilterra e negli Stati Uniti gli e-book costituiscono, rispettivamente, una fetta del 20% e del 10% circa del mercato editoriale complessivo. Alla fine del 2011 nel nostro Paese la penetrazione di audiolibri ed e-book è in parità ma c’è chi è pronto a scommettere che, in futuro, gli e-book siano destinati a un’impennata a cui gli audiolibri non possono auspicare: solo nei primi sei mesi del 2012 l’offerta di titoli italiani in e-book è aumentata del 59% rispetto al 2011.  

Gli audiolibri sono generalmente fruibili in due formati: sul classico CD audio (acquistabile nelle librerie o su internet) oppure tramite download immediato in formato mp3. Quest’ultima modalità è particolarmente comoda in quanto li rende subito utilizzabili da una varietà di dispositivi, tra cui cellulari, chiavette mp3, tablet, PC, ecc. In media, i prezzi per un titolo in CD si aggirano tra 11 e 18 euro e tra 10 e 13 euro per il download, a seconda della lunghezza del testo. Ci sono titoli con oltre 15 ore di ascolto ma anche brani di 20 minuti (0.99 euro l’uno), come quelli della collana Zic proposta l’anno scorso da Emons. Alcuni libri hanno a volte delle musiche di accompagnamento in sottofondo.

Scorrendo fra i cataloghi degli editori dedicati  troviamo diversi classici italiani e stranieri (che furono i primi titoli a comparire in audiolibro), i grandi romanzi d’avventura, gialli d’autore e i romanzi contemporanei di recente uscita. Sono moltissimi i saggi, i manuali di self-help e i testi scientifici. Grande spazio naturalmente alle fiabe ma anche alla poesia e ai racconti che si prestano entrambi all’ascolto.

Ormai gli audiolibri sono d’autore. All’autore del testo si aggiunge la voce narrante che, molto spesso, quando non è l’autore stesso, è un interprete di esperienza. Molti gli attori che prestano le loro voci agli audiolibri, tra cui Claudio Santamaria, Laura Morante, Giovanna Mezzogiorno, Valerio Mastrandrea, Luigi Lo Cascio, Neri Marcorè e Margherita Buy. Alcuni scrittori, invece, scelgono di interpretare il proprio testo, con risvolti vari: se il tono monocorde di Carofiglio, ad esempio, non mi ha entusiasmato, ascoltare Murgia leggere e interpretare i suoi libri è davvero un’esperienza sarda a tutto tondo.

Poi ci sono le “coppie perfette”: Toni Servillo che si trasforma nel Tony Pagoda di Paolo Sorrentino (Hanno tutti ragione), dove uno può quasi chiudere gli occhi e immaginare il probabile film; Valerio Mastrandrea nei panni dell’irrequieto poliziotto Fabio Montale nella Marsiglia del Casino totale di Izzo e il romanissimo Tirabassi che racconta l’impazzito circo capitolino di Ammaniti in Che la festa cominci. Per non parlare dei misteri di Sherlock Holmes narrati dalla voce di Pannofino.   

Per chi non ha disabilità visive gli audiolibri non sono proprio un'alternativa al libro stampato: sono un “extra”. Ti permettono di "leggere" quando sei impegnato in attività manuali, durante tutti quei tempi intellettualmente morti della vita quotidiana: le ore "perse" in auto, in palestra, facendo jogging, durante lavori ripetitivi, ecc.

Come strumento l’audiolibro può avere implicazioni importanti anche per gli studenti. Lo stesso vale, in generale, per la tecnologia di trasformazione da testo scritto in audio. È sorprendente che il nuovo lettore e-book Kindle Paperwhite invece di migliorare la funzione “da testo a voce” presente sul modello precedente, Kindle Touch, l’abbia invece rimossa. Neppure il competitor Kobo Glo ha previsto la funzione audio. Certo la voce elettronica da navigatore che leggeva l’e-book ad alta voce non aveva verve interpretativa ma può comunque essere utile sia in momenti in cui non può tenere il libro in mano, sia per migliorare la pronuncia e la comprensione di una lingua straniera.

Evidentemente per i produttori non valeva la pena di mantenere il sistema audio a fronte delle migliorie che riguardano il contrasto e la retroilluminazione. Ma c’è chi crede ancora nel potere della narrazione orale: per fortuna, seppur riducendone le repliche, Rai Radio 3 non ha smesso di scommettere su una trasmissione intelligente come Ad alta voce.

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