Certo è eccessivo dire che Antonella Clerici si sia conquistata il diritto di sfilare sul carro del vincitore come nella “Marcia trionfale” dell’ “Aida” (di Verdi), ma almeno la sua bella soddisfazione, nonché rivincita, alla fine se l’è tolta tutta, fedele al detto “chi la dura la vince” e stavolta è andata proprio così. Dopo che, da tempo, era sempre il suo storico “baby-talent”, “Ti lascio una canzone”, per non ben chiarite, dall’alto, ragioni di organizzazione del palinsesto, a scontrarsi regolarmente – e puntualmente a soccombere – con i programmi defilippiani, sabato 26 aprile, è accaduto l’imponderabile, tanto che i dati degli ascolti richiedevano un’ulteriore lettura di conferma, per evitare di prendere un granchio: “Ti lascio una canzone – I Campioni” 4milioni e 622mila telespettatori 20,07% di “share”, “Amici 13” 4milioni e 377mila per il 19,38%,quasi da rimanerci secchi.
In poche parole, una trasmissione senza troppi fronzoli, per famiglie, di ragazzini che spiegano l’ugola su brani arcinoti della tradizione italiana e non, seguendo il solito schema ripetitivo della sfida, contrapposta a uno “show” pretenzioso che mette in scena giovani ballerini già prenotati da impresari di “musical” e con prossimi “stage” di studio all’estero e cantanti in cui le “major” della discografia sono sul punto di affondare gli artigli, con prospettive di lucrosi ricavi, una lotta impari, Pupo mandato contro un “cast” “all-star” di premi Oscar hollywoodiani, monumenti “pop” internazionali e italici, siliconate “sex symbol”, comici da strisce quotidiane di 5 o 6 milioni di telespettatori (le hanno praticamente tentate tutte!), eppure, per come è andata, ci sentiamo di dire che, a questo punto, ce l’avrebbe fatta anche a battersi valorosamente a Santiago di Compostela, ultimo baluardo della cristianità in Spagna e –perché no?- persino come difensore del Santo Sepolcro.
E la gente comune, alla fine, ha premiato l’intrattenimento televisivo percepito come più semplice e genuino, l’Antonellina “della porta accanto”, la grande festa dei bambini, le canzoni “revival”, l’ospite dal volto di uno “di famiglia”, rispetto allo sfarzo, alla larghezza di mezzi, ai nomi altisonanti, al “nulla” camuffato da gran spettacolo.
Questo il testo del “tweet” di Antonella Clerici, apparso il 27/04/2014: “Grazie a tutti. Un congedo, un arrivederci straordinario. A tutti quelli che hanno creduto in TLUC”.