Auguri Italia! E Mille di questi giorni! Mille, come i garibaldini che contribuirono a crearTi; mille come le lire che rimpiango; mille come gli italici ingegni che il mondo ci invidia!
Auguri Italia: perché Tu esistevi già, prima di nascere, in quel solco che a Romolo piacque di incidere settecentocinquantatre anni prima del Grande Sole del Mondo.
Auguri Italia, che in volto mostri i segni del dolore di una stagione infelice e nel corpo le cicatrici e le amputazioni di duci e profeti di politica e inganni.
Auguri Italia, cuore impavido e rassegnato, di paternalismo e di amore!
Tu non morirai mai, fintanto che ci sarà al mondo qualcuno che pronuncia la parola “Sì”.
Cagliari, 17 marzo 2011
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