Nel dubbio amletico tra papà e babbo, io il mio lo chiamo Papo. Oggi è la sua festa, c’è il sole e io mi sono svegliata di buon’ora per festeggiarlo a dovere. Oggi la mamma non c’è, le ho chiesto per favore di andare a farsi un giro nei suoi cantieri così potevo restare da sola con lui.
Che bello che è il mio papo. Io lo amo.
Vado che non voglio sprecare un minuto di questa giornata, vado da lui... a volare, a ridere nascosti sotto la coperta, a fare le pernacchie. E se nel mezzo di questi divertimenti ce ne ricordiamo mangiamo un bibe di latte, bello pieno come solo lui sa fare.
Verranno tanti giorni preziosi come questo negli anni a venire, ieri sera la mamma me ne ha dato un assaggio… l’anno prossimo porterò papo a fare una passeggiata e potrò dargli il mio regalino con un bacino, l’anno dopo di sicuro potrò fargli gli auguri a voce, quello dopo ancora gli leggerò una poesia e magari potremo fare un giro in bici... e avanti così fino a quando sarò grande e lo chiamerò da chissadove per fargli gli auguri e lui si commuoverà perché gli mancheranno le nostre pernacchie.
Buona festa papone, godiamocela.
☺ Ceci ☺