L’albero è acceso. Le luci sono come una sinfonia leggera che mi ricorda a ogni luccichio, questo meraviglioso mese che sta trascorrendo lento e scadenziato da cene, ricorrenze e eventi.
I pacchetti tutti incartati, questa mattina mi sono svegliata mettendo i Pentatonix e il loro cd natalizio. Sono corsa a comprare il pesce per domani – saremo la mia mamma ed io, voglio preparare qualcosa di speciale che possa confortare ed essere di augurio per l’anno a venire.
Mi ritrovo a pensare che il più bel regalo l’ho già ricevuto quest’anno. Scrivo biglietti, mi commuovo da sola, sembro una bambina. Questo Universo sta cospirando per noi, ogni istante ci solleva e se ci fa cadere è solo per darci più spinta per un volo migliore.
Il Natale arriva, con la sua carica di ricordi, aspettative e anche qualche lacrima. Arriva e ti fa domandare se si è fatto abbastanza, detto abbastanza, amato abbastanza. Per me la risposta è mai. Mai abbastanza perché per chi amo voglio fare di più, sempre. fino a quando avrò le risorse, fino a quando saprò come fa funzionare questo cuore, collegandolo di tanto in tanto al cervello.
Questa mattina davanti alla libreria di Eataly, calze grigie a pois, rossetto rosso, cappello rosso e pellicciotto eco bianco e peloso, guardavo tutti questi libri e mi è scesa una lacrima di gioia: l’anno prossimo ci sarà il mio, di libro. Sono orgogliosa. Sono fiera. Sono sbalordita.
Io spero che ovunque voi passerete le vacanze, sarete con persone che adorate, mangiando il cibo che più amate, ascoltando tutte le vostre canzoni preferite natalizie.
Cosa vorrei sotto l’albero? Niente perché ho già tutto quello che per me è importante: un uomo che amo e che mi ama, una famiglia bizzarra ma sempre presente, amiche speciali divenute sorelle di cuore, una passione che si è trasformata in lavoro, una casa che è un nido.Cosa desidero quest’anno? Un figlio. Serenità. La possibilità di viziare chi amo. Il mare, presto. Cementificazione di relazioni e collaborazioni. Un frigorifero nuovo, che poc’anzi ho dovuto lasciare sul balcone il pesce perché non ci stava nel micro frigorifero che abbiamo.Vorrei da qui a un anno, essere impegnata a preparare la cena della vigilia per una immensa famiglia, che comprenda anche un piccolo bun in the oven, come dicono gli inglesi.
Ho appena finito di mandare email, whatzup e messaggi per ringraziare le persone che in questo anno mi hanno sostenuto. Auguro solo amore, in ogni sua forma, e può sembrare banale, ma ehy, è vero che l’amore sincero smuove le montagne, mettendo in circolo un’energia così immensa da sorprenderci noi stesse per quello che diventiamo in grado di fare.
Quest’anno ho visto, ascoltato e perdonato cose che mai avrei nemmeno pensato di poter raggiungere. Ed ogni cosa per Amore. In ogni sua forma, per ogni persona che è nella mia vita. E non mi sono mai sentita così in pace con me stessa. E allora mi sento di dire: diamine, questo deve pur voler dire qualcosa. E per me significa solo: continuiamo a essere ciò che siamo, straordinariamente pasticcione, ma con un cuore che – nonostante venga rotto, bistrattato, fatto arrabbiare, accarezzato e a volte preso a pugni – continua a dispensare il dono più eccezionale. L’amore, per l’appunto.
E, ehy: ci saranno sempre le tenebre là fuori. Ci saranno sempre momenti bui e di difficoltà enorme. Ma guess what?Potremo sempre accendere una candela che andrà a rischiarare tutto – cosa che il buoi questo non potrà mai fare.Noi siamo la luce, noi siamo portatori sani di un virus che si chiama generosità e si diffonde rapidamente.
Amore, sempre di più. Che sia il nostro cavallo di battaglia – al di là di ogni formalismo.
Questa volta è venuta a trovarmi Sara, meravigliosa amica che ha appena scritto con Joe Bastianich “Giuseppino.”
Ci siamo conosciuta e in un momento molto delicato della nostra vita. Entrambe stavamo affrontando una grave perdita. Era luglio, era sole, era mare. Ci siamo trovate davanti a un gin tonic, e non abbiamo più smesso di parlarci. Amo questa bella anima, che è di una profondità stupefacente, ed è anche ironica e leggera, rock, come piace a noi.
Donna forte, amica leale.
Abbiamo fatto il budino al cioccolato.
Il budino di Natale
100 gr di farina
100 gr di burro
125 gr di zucchero
150 gr di cioccolato fondente
1 litro di latte fresco
1 baccello di vaniglia
un po’ di buon rum – suggerisco Zacapa Xo
Versate il latte in una casseruola, tenendone da parte un poco. Aprite il baccello di vaniglia e immergetelo nel latte. Portate ad ebollizione, continuando a mescolare.LAsciare riposare per 5 minuti e poi filtrate utilizzando un colino.Tritare grossolanamente il cioccolato.Nel frattempo, sciogliere il burro a fuoco basso e aggiungere la farina setacciata e lo zucchero. Mescolare per evitare la formazione di grumi.Aggiungere il latte alla vaniglia e mescolate fino a quando la crema sarà addensata. Nel frattempo, bagnate lo stampo con il rum. Versare la crema e lasciare riposare il frigorifero per 5 ore.