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August Rodin, rivoluzionario scultore

Creato il 25 luglio 2013 da Artesplorando @artesplorando

August Rodin, rivoluzionario scultore

August Rodin, il pensatore

"Nell’opera di Rodin ci sono mani, piccole mani autonome che, senza appartenere a un corpo, hanno vita. Mani che si levano, irritate e rabbiose, mani le cui cinque dita sembrano abbaiare come le cinque gole di un molosso infernale. Mani che camminano, che dormono, mani che si ridestano; mani delittuose, gravate da tare ereditarie, e mani stanche, senza più volontà, che si sono accasciate in qualche angolo come animali malati, e sanno che nessuno verrà loro in aiuto. […] Una mano che si appoggia su un’altra spalla o su un’altra coscia non appartiene più totalmente al corpo da cui proviene: da essa e dall’oggetto che tocca o che afferra nasce una cosa nuova, una cosa potenziata che non ha nome e non appartiene a nessuno; e il punto è proprio questa cosa, con i suoi rigorosi confini. E’ il presupposto, la concezione fondamentale dei gruppi rodiniani; da qui nascono quella inaudita concatenazione dei personaggi, quella compattezza di forme, quell’impossibilità di disgiungersi."
R. M. Rilke, Rodin, 1902
François-August Rodin nasce a Parigi il 12 novembre 1840 in una famiglia della piccola borghesia; tra il 1854 e il 1857 studia all’Ecole National des Arts Decoratifs, sotto la guida di Lecoq de Boisbaudran per il disegno e Carpeaux per la modellazione. Respinto per tre volte dall’Ecole des Beaux-Arts è costretto per esigenze economiche a lavorare come decoratore (1858-1862). Nel 1864 entra nello studio di Carrier-Belleuse, destinato a esercitare su di lui un influsso duraturo, e conosce Rose Beuret, che sarà la compagna di tutta la vita. 

August Rodin, rivoluzionario scultore

August Rodin, il bacio

La sua prima opera invita al Salon nel 1865, L’uomo col naso rotto, viene rifiutata. Nel 1871 Carrier-Belleuse lo invita a partecipare alla decorazione della Borsa di Bruxelles; il suo soggiorno a Bruxelles, che durerà fino al 1877, è intervallato da un viaggio in Italia (1875), che gli consente di conoscere e ammirare Michelangelo; nel 1876, in omaggio allo scultore rinascimentale, scolpisce l’Età del bronzo che espone al Salon dell’anno seguente, e viene acquistata dallo Stato. Dopo il suo rientro a Parigi (1877), inizia il San Giovanni Battista, che sarà esposto al Salon del 1880. Nel 1879 Carrier-Belleuse lo chiama alla Manifattura di Sèvres, di cui è direttore artistico. Nel 1880 Rodin riceve l’incarico di realizzare una porta monumentale da destinarsi al Museo delle Arti decorative, la cosiddetta Porta dell’Inferno, che però non porterà mai a termine. Tuttavia alcune parti saranno il modello d’ispirazione per altre opere di quegli anni, tra cui Il pensatore (1880) e Il bacio (1888). Nel 1883 incontra Camille Claudel,con la quale vivrà un intenso e difficile rapporto. Nel 1884 riceve la commissione per il gruppo dei Borghesi di Calais che, terminato nel 1886, sarà collocato soltanto nel 1895. Nel 1889 gli viene richiesto per il Pantheon il Monumento di Victor Hugo, che però Rodin non porterà a termine. Monumento al presidente Sarmiento che verrà inaugurato a Buenos Aires nel maggio del 1900. Fra la fine del secolo e i primi anni del Novecento si susseguono mostre ed esposizioni in Francia e all’estero; divenuto popolare e ricco, nel 1897 si stabilisce nella villa che ha comprato a Meudon, e nel 1908 all’Hotel Biron che, donato allo Stato nel 1916, diventerà il Musée Rodin. Lo scultore muore 17 novembre 1917; viene sepolto, insieme alla moglie Rose, che ha sposato poco prima che morisse (febbraio 1917), nel giardino della Villa des Brillants a Meudon.

August Rodin, rivoluzionario scultore

August Rodin, la mano di Dio

Nel 1891 la Société des Gens de Lettres gli commissiona la statua di Balzac, ma a causa delle vive polemiche suscitate dall’opera, all’ultimo momento la società committente si rifiuta di onorare il suo impegno (1889). Alcuni anni più tardi riceve l’incarico per il
Rodin ebbe un ruolo fondamentale nella scultura del diciannovesimo secolo. Abbandonando secoli di tradizione legata all’idealismo delle forme del corpo umano dell’epoca classica e alla bellezza decorativa del Barocco e del neo-Barocco, tornò all’estetica del singolo mettendo in evidenza le vere forme e la concretezza del fisico umano. Sfruttando giochi di luce e ombre, cercava di svelare la personalità dei soggetti delle sue sculture, lasciando che fossero il corpo umano, le posizioni e la tensione dei muscoli a comunicare con l’osservatore. Ai suoi modelli Rodin chiedeva spesso di muoversi nello studio, invece di assumere le classiche posizioni fisse e ferme da accademia. Faceva bozzetti in pochi minuti con la creta, che diventavano poi la base per le sue opere, realizzate di solito in bronzo.

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