Il prezzo del pane sarà rivisto con un aumento a partire dalla settimana prossima in Marocco. L’aumento deciso dalla Federazione nazionale delle panetteria e pasticcerie in Marocco (FNBPM) rischia di sollevare un ondata di proteste nel paese, dove il pane è un prodotto di prima necessità. Il pane costerà dai 10 ai 30 centesimi a pezzo in più, in ragione dell’aumento del prezzo della farina e dal ritardo imperdonabile del governo per la messa in opera del contratto-programma sulla ristrutturazione e la modernizzazione del settore. Tutti contro il capo del governo, Abdelilah Benkirane (PJD) che non ha rispettato le promesse fatte nell’ottobre scorso ai professionisti del settore. Il capo del governo aveva promesso di soddisfare le varie esigenze dei panettieri calmierando il prezzo del pane, cosa non avvenuta a causa anche del rimpasto di governo, voluto fermamente da SAR Mohammed VI. I marocchini consumano in media tre pani al giorno (1.150 all’anno) e 160 kg di farina sempre per anno procapite; sono circa 195 milioni di pani prodotti per giorno in Marocco, pari a 9 miliardi di pezzi all’anno. Nel giugno 1981, oltre 500 persone furono uccise dopo una dura repressione ad una rivolta popolare sfociata dopo l’aumento del pane a Casablanca, chiamata dagli storici “i motti del pane”.
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