Secondo uno studio pubblicato sulla rivista PLOS One, le previsioni sul sesso del bebè possono essere fatte anche in base all’aumento di peso in gravidanza: mentre le gestanti che portano in grembo una femminuccia in genere tendono a non ingrassare eccessivamente, le mamme dei maschi tendono hanno invece la tendenza ad ingrassare di più.
La ricerca portata avanti dagli studiosi della University of Georgia (Stati Uniti), guidati dalla professoressa ed endocrinologa Kristen Navara, dimostra come alcuni specifici segnali dell’organismo femminile durante la gestazione possano far prevedere il sesso del bebè.
Più evidente è l’aumento di peso in gravidanza, maggiori sono le probabilità che il nascituro sia un maschio: un’affermazione che però sembra non aver nulla a che vedere con i cosiddetti falsi miti che la società umana si porta dietro da secoli.
Secondo la dottoressa Navara, infatti, vi è un rapporto molto evidente tra l’aumento di peso corporeo ed il sesso del bebè: analizzando i dati relativi a circa 68 milioni di parti avvenuti in America nel corso degli ultimi 23 anni, la professoressa ha potuto stimare che un aumento di peso pari a 8 chilogrammi offre una buona probabilità (il 49%) che il nascituro sia un maschio. All’aumentare del peso corporeo, aumentano le probabilità: un peso corporeo pari a 15 chili fa scattare una percentuale del 52.5%, e se i chilogrammi presi durante la gravidanza sono 20, si arriva al 54%.
Ma da cosa può essere determinata questa relazione tra l’aumento di peso in gravidanza ed il sesso del bebè?
Secondo la professoressa Navara, al momento non vi sono spiegazioni scientifiche che giustifichino la correlazione tra i fattori, ma è possibile che tutto dipenda dal metabolismo del feto: poiché gli embrioni di sesso maschile hanno un metabolismo più elevato, vi è una più consistente richiesta di energia e nutrimento per potersi sviluppare nella maniera adeguata.
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