Nessuna interruzione pubblicitaria per la serata dedicata alle vite di scarto, 1,7 milioni di spettatori, nessun applauso, solo attenzione ed emozione per “Ausmerzen – vite indegne di essere vissute”, in diretta su La7, dalle cucine dell’ex ospedale psichiatrico Paolo Pini di Milano. Aumerzen è un monologo – agghiacciante – sul programma di eugenetica nazista, una sorta di “prova generale” dello sterminio messo poi in atto con la “soluzione finale”, in cui l’attore bellunese Marco Paolini ha raccontato – documenti alla mano – come il nazismo abbia prima sterilizzato e poi sterminato con la complicità di medici, infermieri, burocrati, ostetrici e psichiatri almeno 400 mila handicappati, disabili, ritardati mentali e pazzi con lo scopo di “purificare il sangue della nazione” e soprattutto risparmiare nel bilancio della sanità sulla pelle di persone considerate improduttive. In pratica “vite indegne di essere vissute”, come dice il sottotitolo della trasmissione andata in onda alla vigilia della Giornata della memoria.

Una storia che non si conosce, sepolta nei meandri di una memoria collettiva troppo frettolosa, insabbiata da sempre, una memoria rubata agli inutili, una narrazione cruda, nitida, razionale dello sterminio perpetrato da una nazione che voleva ripulirsi, purificarsi , migliorare la specie. Cappotti appesi nella scarna scenografia, testimonianze di vite soppresse, perché deboli, l’essenza della follia, penzola macabra, uno sterminio di massa denominato: Action T4, un programma e un luogo che ha continuato a uccidere anche dopo il termine del conflitto. I cittadini tedeschi sapevano che degli esseri umani venivano usati come cavie, ogni cittadino sapeva che lì “è dove uccidono!”…la prima vittima, un neonato…l’ultima un’adolescente! Ausmerzen è il verbo tedesco che indica lo “sradicare” e se lo pensiamo riferito a degli esseri umani già possiamo percepirne l’intrinseca violenza.

Una serata dedicata alla vicenda legata a una storia tanto dolorosa quanto rapidamente consegnata all’oblio: la teorie dell’eugenetica che, fra il 1934 e il 1945, ha portato il nazismo alla steri







