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Australia – Nuova Zelanda 18-18

Creato il 21 ottobre 2012 da 22metri @22metri
Ottima gara dell’Australia, che ancora una volta quando messa al muro è capace di reagire. Le premesse per questo terzo incontro di Bledisloe Cup erano delle peggiori per gli uomini rimasti a disposizione di Robbie Deans e una vittoria degli all blacks sembrava nell’aria. Vittoria che avrebbe consacrato ancor più McCaw e compagni nell’olimpo del rugby mondiale. Ci si aspettava una gara all’insegna degli attacchi all black e delle rapide ripartenze, invece i wallabies sono stati perfetti in difesa ed hanno concesso il meno possibile agli avversari. I punti sono arrivati tutti da piazzati, con un finale al cardiopalma dove prima la Nuova Zelanda poi l’Australia hanno difeso la linea dei propri 22 metri come fosse quella di meta.
Inizio gara con Nathan Sharpe che entra in campo da solo ed accoglie gli applausi del Suncorp Stadium di Brisbane che celebra l’ultima gara del capitano dei wallabies sul suolo di casa. Come spesso accade la diaspora neozelandese è ben presente in Australia e durante gli inni si fa sentire.
Che l’Australia non sia in campo per far numero lo si vede subito, quando Beale batte il calcio d’avvio lungo e Ashley-Cooper va a caricare il calcio di Carter e quasi non va in meta. Gli all blacks ripartono dai 22 metri ma il loro calcio è facile preda dei wallabies che continuano a premere ed ottengono un fallo fischiato a Keven Mealamu per non aver rilasciato il placcaggio, non un bel modo per iniziare la propria centesima gara in nazionale per l'esperto tallonatore. Joubert vuole subito far capire agli uomini in campo come intende arbitrare questa fase del gioco. Harris va dalla piazzola e fa subito il 3-0.
Rispondono subito i kiwi ed è questa volta Beale a farsi beccare in fallo da Joubert per non essersi allontanato dopo il placcaggio, Carter ringrazia e da quasi metà campo pareggia.
Gli all blacks mettono sotto pressione la touche australiana ed all’11’ sulle conseguenze di una palla rubata ottengono un altra punizione da facile posizione che Carter non sbaglia, 3-6.
Da qui segue una fase di dominio territoriale dei wallabies che riescono ad eludere il primo placcatore in un paio di occasioni e si fanno pericolosi, peccato per loro che spesso il passaggio cruciale venga mancato o un in avanti involontario vanifichi le loro azioni. Il pressing frutta comunque calci piazzati tutti realizzati dal preciso Harris , al 26’ per un fuorigioco kiwi in maul, al 30’ed al 39’per non rilasciare il placcaggio. Nell’ultimo caso il fallo frutta anche la superiorità numerica ai wallabies, Joubert spazientito manda fuori il pilone Woodcock.
Il primo tempo si conclude con i wallabies meritatamente e forse un po’ a sorpresa in vantaggio per 12-6.
La superiorità numerica nei primi dieci minuti del secondo tempo frutta solo un piazzato di Beale, che centra i pali da centrocampo, dopo che Carter aveva sbagliato un calcio da posizione quasi speculare.
Riconquistata la parità numerica gli all blacks si portano in avanti ed iniziano a mettere sotto pressione la difesa dei wallabies, un fallo davanti ai pali australiani da la possibilità a Carter di portare il risulatato sul 15-9 al 12’.
Al 14’quella che potrebbe essere la svolta della gara e che quasi certamente costa la vittoria all’Australia: Hooper entra in ritardo e placca Gear senza palla dopo che ha calciato e viene giustamente punito con un giallo, Carter calcia il piazzato dal punto dove è atterrato il calcio di Gear e riduce lo svantaggio a soli tre punti. Al 24’un altro errore in touche di Polota-Nau costa caro ai wallabies che concedono un’altra punizione a Carter sugli sviluppi della palla rubata da McCaw ed al 26’ è parità 15-15.
I wallabies sentono il peso dei campioni del mondo e commettono un paio di errori sciocchi, protagonista in negativo è Phipps che macchia la sua gara fino a quel momento ottima con due errori gravi, prima calcia direttamente in touche un box kick che regala agli all blacks una rimessa da posizione favorevole, poi al 31’ raccoglie da posizione di fuori gioco un in avanti di Mitchell e concede un piazzato a Carter da posizione facilissima. Deans lo toglie dal campo quando oramai i buoi sembrano scappati.
Al 32’ una sostituzione emblematica della stagione dei wallabies quando fa il suo esordio in nazionale il tallonatore Hanson, il dodicesimo debuttante nel 2012!
L’entrata in campo dell’apertura dei Western Force Sheean da vigore i padroni di casa nel momento in cui sembrava avessero ceduto psicologicamente agli all blacks, ed Harris al 35’ mantiene la calma necessaria e segna i tre punti per il pareggio.
Entrambe le squadre non si accontentano del pareggio e continuano a pressare, prima l’Australia accumula una serie infinita di fasi facendo una decina di metri contro una difesa all blacks che difende la linea dei 22 metri come fosse quella di meta senza nè concedere un fallo nè lo spazio per un drop; anzi sono i wallabies ad essere colti in fallo da Joubert per essere entrati di lato in ruck.
Nonostante il tempo sia già scaduto gli all blacks dimostrano di tenere dopo tutto ai record e decidono di giocare la punizione con una mischia, decisione rischiosa che paga e che permette agli all blacks di portarsi fino ai 22 metri avversari. Ora le parti si invertono e sono i giocatori di casa a fare muro per non far avanzare gli avversari. Al 44’ gli all blacks mettono Carter in posizione da poter calciare un drop, ma il colpo che potrebbe essere mortale, va fuori all destra dei pali e così sfuma la possibile vittoria sul filo di lana e con essa la striscia di vittorie consecutive si interrompe. Entrambe le squadre escono meritatamente tra gli applausi, non si vedono spesso pareggi così entusiasmanti.
Difficile decidere chi sia stato il migliore in campo, la gara di Sharpe è stata ottima ed ha coronato una grande carriera in nazionale per la seconda linea, per questo ci sembra giusto lasciare a lui questo onore.

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