La prima settimana degli Australian Open 2015 entra nel vivo con il secondo turno dei tabelloni di singolare, che porta con sé notizie agrodolci per i nostri colori ed una nuova falcidie di teste di serie, questa volta nel settore maschile. Nonostante ciò, i primi dieci del seeding hanno superato più o meno agevolmente gli ostacoli affrontati e sono in procinto di apparecchiare la tavola per una spettacolare seconda parte del torneo.
Come da pronostico, in questi due giorni la truppa azzurra si è dimezzata, passando da sei a tre rappresentanti ancora in gioco, mentre all’orizzonte si profilano partite sempre più impegnative, che richiederanno tutta la forza d’animo e la predisposizione tecnica possibili per essere affrontate al meglio.
In campo femminile, la freccia più sicura al nostro arco rimane Sara Errani, unico tennista tricolore che deve ancora perdere un set a Melbourne; la seconda vittoria è arrivata meno agevolmente rispetto alla prima, ma il punteggio di 7-6 6-3 rifilato all’iberica Soler-Espinosa è un buon viatico in vista del terzo turno, in cui sfiderà l’ostica giocatrice belga Yanina Wickmayer (numero 80 del mondo, best ranking al 12esimo posto nel 2010). Sarà il sesto confronto tra le due: la romagnola ha vinto gli ultimi due, ma la Wickmayer si è imposta nei primi tre, fra i quali gli unici due in tornei dello Slam, entrambi curiosamente a livello di terzo round (US Open 2009 e Australian Open 2010).
Roberta Vinci, al contrario, priva della testa di serie che facilita il cammino della compagna di doppio, non è riuscita a scalare la montagna chiamata Ekaterina Makarova, che l’ha travolta per 6-2 6-4 senza eccessivi problemi. Errani/Vinci hanno inoltre debuttato nella notte nel torneo di doppio, di cui sono bi-campionesse in carica, passeggiando 6-2 6-0 sulla coppia Plíšková/Schmiedlová e allungando la striscia a Melbourne Park a tredici successi consecutivi. La Errani non è fortunatamente l’ultima azzurra sopravvissuta, poiché anche Camila Giorgi ha superato, questa volta brillantemente, il suo secondo turno. La ceca Smitková è stata sorpresa dalla partenza a razzo della marchigiana e non ha saputo reagire in alcun modo, per poi cedere 6-1 6-4. È stata, quindi, sufficiente una maggiore attenzione al servizio (5 doppi falli rispetto ai 16 del derby contro la Pennetta), unita ad una strategia meno ossessionata dalla ricerca sfrenata del grande colpo, per vedere una Camila Giorgi convincente, che potrà senza dubbio giocarsi le sue carte più importanti nel prossimo incontro, che la vedrà opposta a Venus Williams, testa di serie numero 18 e finalista degli Australian Open 2003, apparsa in ottima condizione nei primi due turni, in cui ha concesso solo nove game complessivi.
Per quanto riguarda i maschietti, ci sembra corretto e doveroso sottolineare per prima cosa quell’ora di tennis perfetto mostrata da Simone Bolelli in apertura del match contro Roger Federer, poi conclusosi 3-6 6-3 6-2 6-2 in favore dell’attuale numero 2 del mondo. Già negli ultimi mesi del 2014, Bolelli aveva dimostrato di essere tornato vicino alle sue migliori prestazioni e la consapevolezza che se la sarebbe potuta giocare almeno alla pari con il 90% degli iscritti al torneo non fa che aumentare il rammarico per un sorteggio che l’ha messo quasi immediatamente nell’orbita di Federer, a cui ora toccherà un altro avversario italiano.
Infatti, Andreas Seppi si è qualificato per un terzo turno speciale, vendicando la sconfitta patita due anni fa da Jérémy Chardy e sbarazzandosi del francese (molto falloso e discontinuo nell’occasione) con lo score di 7-5 3-6 6-2 6-1. Dopo le sconfitte di Vinci e Bolelli, un altro italiano scenderà dunque sul campo centrale di Melbourne Park, la Rod Laver Arena, ovviamente da sfavorito, ma con l’obbligo di provarci, poiché lo stesso bolognese ha fatto vedere che non è impossibile creare qualcosa di buono contro l’elvetico e la maggiore esperienza a questi livelli di Seppi potrebbe dare quel quid in più per avvicinare l’impresa. I precedenti, tuttavia, sono a dir poco scoraggianti: 10-0 per Federer, ma ancor più significativo è il conto dei set, 21-1.
Un po’ di rimpianti possono provenire, invece, dall’eliminazione di Paolo Lorenzi, che non è riuscito ad approfittare delle difficoltà fisiche del canadese Vasek Pospisil e che, dopo un ottimo approccio con set e break di vantaggio, si è fatto rimontare, perdendo così l’occasione di raggiungere il primo terzo turno Slam della carriera. Il punteggio della sconfitta è 6-7 7-6 6-3 6-4, ma sapere che il romano (senese di adozione) ha fallito una possibilità per andare avanti 4-0 nel quarto set fa capire quanti rammarichi possa portare con sé Lorenzi via dall’Australia.
La carrellata sui nomi importanti dell’Australian Open deve obbligatoriamente prendere il via dalla clamorosa maratona che ha visto protagonista sul centrale Rafael Nadal: gli sono infatti servite quattro ore e dodici minuti per avere la meglio di pura resistenza fisica sull’americano Tim Smyczek (6-2 3-6 6-7 6-3 7-5), malgrado svariati passaggi a vuoto e la serata di grandissima ispirazione dell’avversario, sempre pronto a cogliere ogni minimo varco lasciato aperto dal maiorchino. Ci sarà però un motivo per cui il campione spagnolo ha vinto addirittura quindici volte su diciassette quando ha sfondato il muro delle quattro ore?
L’unico ad averlo battuto in questa particolare situazione è ovviamente Novak Djoković, che procede indisturbato nella sua corsa con un 6-0 6-1 6-4 al russo Kuznetsov. Wawrinka suda un po’ di più contro il romeno Copil, sconfitto 7-6 7-6 6-3, ma capace di sparare 17 ace, di cui uno impressionante a 242 km/h! Avanzano senza soste Murray, Berdych e Raonic, mentre Nishikori perde il primo set, in una complicata vittoria contro il croato Dodig, e Ferrer e Dimitrov lasciano un parziale rispettvamente a Stakhovsky e Lacko. Ruotando la medaglia, il secondo round ha fatto cadere ben dieci teste di serie: Monfils non si salva al quinto set contro Janowicz, Goffin (#20) delude contro il vecchio leone Baghdatis, Karlović cede il passo a Kyrgios, ormai non più escludibile dalla lista degli outsider in qualunque torneo, e Bautista Agut (seed numero 13) viene sconfitto dal lussemburghese Gilles Müller, quasi trentaduenne che, dodici mesi fa, si era ritrovato al numero 366 ATP dopo un infortunio al ginocchio e che a fine Australian Open entrerà per la prima volta nei primi 40 del mondo, esempio di incredibile tenacia e di fiducia nelle proprie qualità.
Il tabellone in rosa, dopo il terremoto iniziale, segue un andamento più lineare e vive l’highlight nella conferma del vero ritorno di Victoria Azarenka, che, dopo un 2014 da incubo (fino all’odierno numero 44 da ex prima della classe), ritorna sui grandi palcoscenici e strapazza Caroline Wozniacki per 6-4 6-2. Tra le solite vittorie agevoli di Serena Williams, Kvitová e Halep, arrivano i primi brividi per Maria Sharapova, che la spunta con un 6-1 4-6 7-5 alla connazionale Panova, e la caduta delle due australiane di punta. Perdono, infatti, Sam Stosur e Casey Dellacqua contro le picchiatrici statunitensi Vandeweghe e Keys, mentre marciano a passo sicuro la Radwańska (6-0 6-1 alla Larsson dopo il 6-3 6-0 all’esordio) e Eugenie Bouchard, semifinalista lo scorso anno e attesa dallo scoglio francese Caroline Garcia.
Match da segnare per il terzo turno dell’Australian Open 2015?
Seppi-Federer, Berdych-Troicki e Ferrer-Simon tra gli uomini; Bouchard-Garcia, Giorgi-V.Williams, Cibulková-Cornet e Kvitová-Keys al femminile.