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Autoironia dell’ avvocato

Creato il 09 luglio 2013 da Albix

Autoironia dell’ avvocato

Mio padre si divertiva molto a raccontare questa  storiella che gli era stata, a sua volta, raccontata da un suo amico avvocato.

“Un giorno un possidente si recò da un avvocato perchè aveva bisogno di una lettera. L’avvocato inquadrò subito il caso (si trattava di una vicenda routinaria) e disse al suo cliente, che aveva una fretta del diavolo di spedire la lettera al suo avversario, di tornare il giorno dopo.

Il giorno dopo l’avvocato, dopo averla letta a voce alta, consegnò due copie della lettera al suo cliente, che si mostrò soddisfatto per il tono, lo stile e i contenuti della missiva, incentrata perfino nello spirito nei suoi sentimenti di astio verso il destinatario.

Ma la contentezza svanì di colpo dal volto dell’uomo, quando l’avvocato gli presentò la parcella di lire 300.000 (si era ancora nel secolo delle lire e, per quei tempi, il costo della lettera poteva avere come equivalente un costo pari a € 300,00, forse anche di più.

- “Ma come trecentomila?” – protestò il possidente, che in effetti non era abituato a richiedere i  servigi di un avvocato. – ” Scommetto che ci ha messo meno di un’ora per scriverla!”- ricaricò stizzito lo sprovveduto cliente.

-” E’ vero”- rispose l’avvocato  con signorilità e gentilezza – “che ci ho messo poco tempo a scriverla; ma lei pensi a quanti anni ho dovuto studiare per poterla redigere così!”

- ” E se lei è un asino”- replicò il proprietario terriero pagando l’onorario con malagrazia – “devo essere io a pagare?”


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