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Automata – La recensione

Creato il 03 marzo 2015 da Oggialcinemanet @oggialcinema
AUTOMATA OVVERO LA SCELTA DI TRADIRE LA PROPRIA SPECIEChe cosa fa si che un’uomo tradisca la propria specie, i propri simili? E se la vita finisce sempre per trovare la sua strada, per combattere l’insicurezza e la paura, l’uomo deve essere disposto a tutto. Ecco in estrema sintesi “Automata” , una produzione americana e spagnola girata in Bulgaria, e di cui è anche il protagonista insieme a Melanie Griffith.La trama è semplice come le parole che scorrono come i titoli di coda di un racconto (su delle immagini apocalittiche) all’inizio del film e che si disperdono poi con la sigla con le immagini bianco e nero e la musica sinfonica: l’anno è il 2044 a.d. , la Terra sta andando verso una desertificazione totale e l’umanità combatte per la sopravvivenza. Gli automi, robot creati per aiutarli, diventano però un problema e sarà proprio Banderas, nei panni dell’assicuratore Jacq, impiegato della ROC Robotics Corporation a controllare quelli difettosi che hanno problemi “sospetti”, ad indagarne il motivo rimanendo coinvolto in una vera e propria guerra.Si scopre cosi che alcuni robot si sono evoluti: sono gli automata pilgrim 7000 difettosi e che necessitano quindi di essere neutralizzati. Essi tentano di “autoripararsi”, manomettendo il convertitore di alimentazione manomesso ed aggiungendo batterie senza sostenere più l’uomo ma diventando il loro problema. Scritto e diretto da Gabe Ibanez parla del piu’ classico dei temi fantascientifici, quello del rapporto tra uomo e robot, con una storia nella quale i robot non solo giocheranno un ruolo chiave in un futuro incerto, ma dove l’intero ecosistema è compromesso e dove sono proprio i robot ad essere garanti del proseguo della specie umana.Quello che si scatenerà è una vera e propria lotta e l’azione in questo film sicuramente non manca. Molte le scene d’azione tra Jacq, la ROC Robotica e la polizia per descrivere come in un novello “Terminator”, le conseguenze per l’intera umanità della scelta di dipendere dai robot. Oltre alla coppia Banderas-Griffith, nei panni di una dottoressa, ci sono anche David Ryall,  Birgitte Hjort Sørensen, Andrew Tiernan, Dylan McDermott, Robert Forster, Andy Nyman, Tim McInnerny,Lubomir Neikov e Harry Anichkin.di Cristina T. Chiochia per Oggialcinema.netAutomata – La recensione ultima modifica: 2015-03-03T17:43:21+00:00 da Redazione OAC

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