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automobili nemico pubblico

Creato il 01 ottobre 2010 da Gaia

L’ho già detto e lo ripeto, mi spiace per gli operai della FIAT in lotta ai quali va la mia solidarietà, ma l’automobile privata è uno dei più grossi problemi del nostro paese. Dal punto di vista sanitario, economico, sociale, ambientale, urbanistico, estetico, e chi più ne ha più ne metta, non ci sarebbe niente di meglio che eliminare le automobili. Sarebbe un paese incredibilmente migliore.
Le automobili uccidono. A parte gli incidenti tra automobilisti, pedoni, ciclisti, già di per sé allarmanti (più di duemila morti all’anno in Italia, per non parlare degli invalidi), le automobili inquinano così tanto che a Udine si stima (Ass, Arpa) muoiano circa cinquanta persone all’anno di malattie legate allo smog. Ora provate a immaginare che a Udine ci sia un gruppo che uccide cinquanta persone all’anno: faremmo finta di niente? No, è ovvio. Però quel gruppo alla fine c’è, e sono gli automobilisti, e nessuno fa niente, anzi guai a togliere un parcheggio. Ok, per onestà ammetto che anche il riscaldamento inquina. In entrambi i casi bisogna intervenire.
Le automobili costano. Ognuno può farsi due conti in tasca, ma tra il prezzo della vettura, la benzina, l’assicurazione, il parcheggio, eventuali multe e riparazioni, sono migliaia di euro ogni anno andati a puttane così. Uno dice: ma dovrò pur muovermi. E i piedi non ce li hai? E la bicicletta? E i trasporti pubblici? Ma delle alternative parlerò dopo.
Le automobili occupano un sacco di posto. Per quello quando sento gente parlare di auto ecologiche o elettriche o simili, spero siano abbastanza intelligenti da capire che sono nel migliore dei casi la soluzione per una minima frazione dei problemi causati dalle macchine, e nel peggiore controproducenti, se creano l’illusione che con loro si possa avere la coscienza a posto.
A parte il traffico, che è sotto gli occhi di tutti, le automobili richiedono parcheggi, che prendono il posto di qualsiasi altra bella cosa che si può fare nelle nostre città: parchi, aiuole, chioschi, marciapiedi, case, opere d’arte… Cari entusiasti delle macchine elettriche (vi odio): quelle non occuperanno strade rallentando i mezzi pubblici, non obbligheranno a fare garage invece di giardini, a ricoprire d’asfalto altra terra?
Poi. Le automobili impigriscono, perché scoraggiano a camminare e usare la bici. Anche se poi bisogna vedere se è vero. Mi piacciono i geni che vanno al Cittàfiera perché “c’è parcheggio”, e poi camminano di più per arrivare ai negozi di quanto farebbero prendendo che so l’autobus fino a Piazza Primo Maggio e andando a fare shopping a piedi…
Non ho finito! Le macchine individualmente possono anche essere belle, ma collettivamente, sono brutte. Provate a passeggiare per una città e immaginare gli spazi occupati dalle macchine vuoti, o coperti di verde, o di persone. La città è più bella. Pensate a Venezia -come sarebbe con le automobili? Andate in piazza Primo Maggio e togliete con gli occhi tutta quella lamiera. Uno splendido anfiteatro. Ora sembra solo il parcheggio di un centro commerciale.
Per non parlare di quegli stronzi che parcheggiano sulle piste ciclabili!! O in doppia fila!! E magari perché hanno un SUV si sentono in diritto di poterlo fare! Se questo gesto non minasse alla base il patto di convivenza civile su cui si basa la nostra società, credo che quei SUV li avrei già rigati tutti con le chiavi! Forse anche rigati a forma di bici, per far capire.
Le automobili costringono a costruire città a misura di automobile, cioè più grandi e brutte e scomode per tutti gli altri (vedi questa puntata di Report). Quanto sono belli i nostri centri storici? E quanto sono brutte le periferie? E non abbiamo ancora capito che questo c’entra anche con la dittatura dell’automobile? C’entra anche col fatto che tutti vogliono il proprio giardinetto e l’illusione di solitudine e i vicini fuori dalle palle, ma ne parlerò un’altra volta.
E impediscono la socialità, quando vengono usate dal singolo (guardatevi in giro, è quasi sempre così); e aggiungo anche che seduti su un autobus si ammira il paesaggio, o si legge un libro; in macchina da soli si guida o si bestemmia.
In fine: non dovreste volervi ubriacare, ma se proprio insistete, perché invece di lamentarvi dei controlli della polizia non vi lamentate del fatto che non ci siano altri modi di spostarsi la sera?
Ora vi dico gli altri modi possibili. Uno, è camminare. Non è così terribile. Poi c’è la bici, è veloce, è comoda, è economica, ed è ginnastica. Non dico neanche di cosa penso di chi va in giro in macchina, e poi si prende la cyclette per pedalare a vuoto a casa sua.
Uno obietterà: e se lavoro lontano? Allora sei un po’ scusato, però devi darci una mano a fare la battaglia per il miglioramento dei trasporti pubblici. Io anche ieri sono stata a una riunione tra ambientalisti, assessore Pizza e assessore Croattini. Si è parlato tantissimo di biciclette, e pochissimo di Trasporto Pubblico Locale, e siccome io sono talmente rompicoglioni che a queste riunioni posso andare solo a patto di stare zitta, non ho potuto dire niente fino alla fine*. Comunque il succo è che la Regione non sembra avere intenzione di scucire soldi per migliorare il trasporto pubblico -anche perché la gente non lo chiede. L’assessore Croattini alla fine ci ha raccontato questo: all’inizio dell’anno (mi pare) è aumentato il costo del biglietto SAF, e nessuno ha detto niente. Poi sono aumentati gli skipass e le proteste sono state tali che la Regione è dovuta intervenire. Per dire che amiamo l’ambiente solo quando è domenica e ci serve per divertirci.

Comunque, non ho finito. Ci sono situazioni in cui non si può prendere un autobus/corriera/treno perché non c’è, o si è troppo di fretta, ecc (emergenze, notte fondissima, gite al fiume…) Allora se la bici non basta: torniamo all’automobile, ma non a quella privata. Bisogna potenziare e rendere più economico il servizio di taxi, come nelle grandi città europee e non solo, e poi mettere a disposizione delle automobili in affitto per chi ha proprio bisogno. Per i pochi veri appassionati di auto (d’epoca, per esempio), sicuramente tutto lo spazio libero lasciato da chi usa la macchina per spostarsi e basta gli renderà più piacevole il loro inquinante hobby ma pur sempre hobby (sono dell’idea che se tutti rinunciano al superfluo, ci sia ancora spazio per delle passioni che vanno al di là del minimo essenziale, purché non siano troppe per persona).
Spero che siate arrivati a leggere fin qua, perché quello che volevo dire è che i residenti di Via Colugna e dintorni, e i loro referenti politici, hanno vinto la battaglia per estendere il servizio della linea 1 nella loro via anche le sere e i festivi, almeno per un periodo di prova. La sperimentazione dovrebbe partire a momenti, appena la Provincia lo autorizzerà. Io ho promesso che, per far sì che la prova funzioni, la sera mi siederò sull’uno per un’ora anche se non devo andare da nessuna parte, e farò numero.

*e alla fine però ho esagerato, ammetto, perché qualcuno ha raccontato di una professionista che lascia la macchina sotto il suo studio in centro anche se non potrebbe, e poi paga le multe, e visto che è ricca può violare le leggi impunemente e per lei è come pagarsi un parcheggio, e siccome c’è gente che queste cose le fa, e mi riferisco sia alle multe in centro sia all’inquinare/rompere le balle agli altri/violare le leggi perché tanto hai i soldi, ed è uno dei motivi per cui sono contraria alle disparità di reddito estreme, ho esclamato: “esproprio!”, e per fortuna hanno fatto tutti finta di non sentire.

(Ivan Illich sulle macchine)


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