Ci risiamo, con i soprusi dell’Autovelox e altri marchingegni similari a carico del povero cittadino-automobilista!
In barba agli interventi dell’allora ministro Maroni –meritoriamente impegnatosi per frenare le vessazioni a carico degli automobilisti indisciplinati - ci sono Comuni che insistono pervicacemente nel disporre marchingegni rivolti a contenere gli eccessi di velocità: Autovelox, Velok, T-Red, Tutor. I bau-bau per gli automobilisti dal piede pesante e dalla coscienza volatile si moltiplicano senza posa.
Se ne è parlato ultimamente sulla stampa, con riferimento a Verona, Roma, Pavia, Carbonara al Ticino, Voghera, tanto per esemplificare.
Per fortuna c’è chi prende vigorosamente posizione contro tali soprusi, rilevando, in particolare, l’estrema pericolosità della diffusione di questi aggeggi che costringono gli automobilisti a frenate improvvise per paura di essere in multa, creando pericoli alla circolazione con tamponamenti e incidenti vari.
Proprio così! I pericoli alla circolazione non li creano gli automobilisti che violano i limiti di velocità, bensì… i dispositivi che servono a segnalare, prevenire o sanzionare le violazioni!
Tutte le statistiche e le ricerche, nazionali e internazionali, individuano nell’eccesso di velocità uno dei fattori maggiormente rilevanti, se non il più rilevante, nel provocare incidenti automobilistici e nel renderne più grave il bilancio in termini di morti e feriti.
Ma che importa? Il problema serio è quello degli automobilisti “tartassati”.
Il peggio è che simili perversioni della logica non sono affatto un’esclusiva di lobby di automobilisti o case produttrici di automobili.
Vi ricorre, senza batter ciglio e con perentoria sicurezza, per esempio, un Mario Spadini, presidente – udite, udite – della Federconsumatori di Pavia: una associazione istituzionalmente impegnata nella protezione e difesa dei consumatori (…dagli amici ci guardi Iddio…). Associazione che, possiamo esserne sicuri, grazie alle agevolazioni fiscali di cui godrà, non partecipa minimamente a sopportare il carico degli oneri del sistema sanitario nazionale determinati dagli eccessi di velocità.
E lo stesso Spadini denuncia che gli amministratori parlano di sicurezza, ma poi si scopre che il comune di Pavia con due macchinette sulla statale 35 ha emesso multe per 800 mila euro in sei mesi. Lo scandalo è nel fatto che il comune abbia incassato centinaia di migliaia di euro, non che in sei mesi si siano verificate tutte le violazioni che han dato luogo a quelle multe!
Siamo nello stesso ambito delle “logiche” per cui lo scandalo è costituito dalle intercettazioni, non dai reati che le intercettazioni aiutano a scoprire e denunciare; dalla perseveranza dei magistrati nel perseguire, processare e sanzionare, non dalla tracotanza di corrotti e corruttori; e via sragionando.
Eppure persino su testate da sempre in prima linea nel contrapporsi a questo tipo di logiche – Repubblica, tanto per non far nomi – sembra non ci si accorga assolutamente che l’avversione a controlli e sanzioni sugli automobilisti indisciplinati ne fa parte a pieno titolo.
E poi ci meravigliamo se in questo paese un Berlusconi, con il curriculum di cui può menar vanto, riesca ancora a conseguire corposi consensi…!