Magazine Famiglia
La Scuola è oggi una tra le istituzioni sociali che maggiormente incontrano un alto grado di fiducia tra le giovani generazioni.
Il fatto di promuovere la scuola da parte degli stessi giovani, non significa però che non ci siano problemi sui quali dover riflettere.
Ci sono alcune riflessioni che vanno indirizzate soprattutto agli allievi e ai loro genitori, ma anche agli insegnanti e alle autorità scolastiche.
Spesso ci si ferma a riflettere su un luogo comune che segue il principio secondo il quale gli allievi di oggi "non sono più quelli di una volta", e che i giovani studenti hanno poche motivazioni e sono senza iniziativa.
Nell'era contemporanea, la scuola è diventata un'istituzione dello Stato incaricata di trasmettere alle giovani generazioni una cultura molto complessa, alla quale in passato non si era abituati. Inoltre, la scuola, non è solo un'istituzione deputata esclusivamente alla formazione culturale dei giovani, ma è anche il luogo dove i giovani maturano le proprie prospettive sociali. Ci troviamo cioè di fronte ad un lavoro pedagogico che, a differenza del passato, si è fortemente specializzato.
Il linguaggio è cambiato e le difficoltà che si possono incontrare non seguono più definizioni generalizzanti, che hanno una tradizione sociale e culturale molto lunga, ma anche e soprattutto, sono ingiuste verso la stragrande maggioranza dei giovani stessi.
Dunque, se le cose stanno cambiando, e la scuola si sta trovando a fronteggiare problemi nuovi, non possiamo negare che ci siano problemi di motivazione in crescita. Ma anche in questo caso bisogna fare attenzione, perché parlare di motivazione significa affrontare un atteggiamento comportamentale molto complesso. Per i giovani non è un bene drammatizzare i problemi che solitamente li investono durante la crescita, perché diventare adulti non è mai stato facile per nessuno.
Recentemente sono stati effettuati studi che hanno confermato che i problemi di motivazione nei giovani oggi possono essere generati dal benessere della vita che oggi si fa in famiglia.
I genitori tendono a soddisfare tutti i bisogni dei figli, senza che questi facciano troppa fatica per ottenere ciò che desiderano. È pedagogicamente dimostrato che meno limiti vengono imposti in questa società del consumo, maggiore è il grado di demotivazione nei giovani.
Questa ricerca costante di soddisfare i figli a ogni costo rende il giovane meno preparato ad affrontare i problemi, e meno intento ad ascoltare l'altro. Ciò genera una chiusura della persona, e una crisi del dialogo e della comunicazione in famiglia, come scrivo nel mio saggio "Conflitto tra genitori e figli, la crisi del dialogo nella famiglia contemporanea".
Questo significa che la motivazione allo studio è legata agli influssi che si ricevono dalla famiglia e dalla scuola.
Per questo è importante che i giovani (già da piccoli) imparino a risolvere le situazioni in maniera autonoma; i genitori (e i docenti) devono incoraggiarli; sostenerli in caso di necessità, senza servirli e tutelarli eccessivamente.
I giovani apprezzano il lavoro che i genitori e gli adulti svolgono per aiutarli nella loro formazione, ma per crescere hanno bisogno anche di avere una propria autonomia, e di superare da soli le proprie difficoltà.
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