Questo è un momento delicatissimo per l’Italia, rischiamo di affondare per davvero e sembra non esserci più tempo per giocare a guardie e ladri. Il governo di coalizione è l’unico possibile, ma c’è da fidarsi?
di aldopalmisano
A poche ore dal voto di fiducia al governo, penso ancora a quanto ha detto il presidente incaricato due giorni fa durante le consultazioni con il M5S.
Seppure nutro una certa fiducia nelle intenzioni di Letta (dettata, più che dall’analisi della sua biografia, dalla pesantissima responsabilità che dovrebbe aver capito di portare sulle spalle) non riesco a coniugare lo spirito innovatore della agenda proposta durante le consultazioni con la necessaria alleanza che il Pd dovrà chiedere al PdL in questo governo d’emergenza.
Da quest’altra parte dell’Italia, qui dove i comuni mortali senza alcun potere decisionale discutono e si scontrano come se fossero proprio loro a dover votare in parlamento, è possibile trovare due tipi di persone:
Ci sono quelli che non credono sia reale quello che sta succedendo, poichè ancora una volta le stesse persone nascoste dietro una manciata di nuove facce hanno in mano i fili della legislatura;
Ci sono quelli come me, che ritengono che questi mesi siano per l’Italia dei mesi con una crisi senza precedenti, quasi ad essere in guerra senza aver combattuto alcuna guerra.
La necessità quanto più rapida possibile di un governo di emergenza è l’unica ragione per il quale giustifico un governo fra coalizioni così diverse.
Questo governo che oserei definire surreale perchè mischia posizioni diametralmente opposto fra loro, non piace a nessuno ma adesso non c’è più tempo di pensare, non c’è più tempo.
Se però da questa parte io ancora una volta sono disposto a mettere sotto le scarpe i miei principi morali per allontanarci tutti uniti dallo strapiombo nel quale rischiamo di cadere ad ogni settimana che passa, dall’altra esigo che sotto le scarpe siano messi tutti gli interessi che non riguardano il bene comune, insomma un’integrità senza precedenti.
Prima fra tutte la legge elettorale. Questa legge è CRIMINALE. Chi l’ha fatta dovrebbe nascondersi per il resto della sua vita, perchè ha attentato ad una già ammaccata democrazia. Se ci pensate bene quello che è stato fatto è vergognoso, poichè la definizione di una legge che permetta l’elezione diretta dei rappresentanti è alla base del sistema democratico. Averci privato di essa ora è molto più grave di quanto si pensi, ne è la dimostrazione il fatto che non ci si riesce ad accordare sulla definizione di una nuova, nel frattempo lo stallo politico debilita ulteriormente l’economia del paese e noi non abbiamo gli strumenti per cambiare questa classe dirigente.
Seconda cosa: ridurre la pressione fiscale sull’impresa che è il più importante motore economico del Paese e ricominciare a investire su di essa invece che tassarla ulteriormente. Con questa storia del pareggio di bilancio (azzerare la variazione di debito pubblico annuale) l’unica parola che mi viene in mente è recessione.
Bisogna indebitarsi ancora un poco per perseguire un riavviamento dell’artigianato, delle imprese, del turismo per poi recuperare il tutto sulla lunga distanza.
Terza cosa: riforma della giustizia. In un paese in cui definisci le regole ma nessuno le rispetta poichè il sistema giurisdizionale è al collasso, come puoi aspettarti la legalità? Prima ancora di definire nuove leggi è necessario assicurare il funzionamento dei provvedimenti per chi non rispetta le vecchie.
Mi chiedo come sarà possibile promettere l’inizio di un nuovo ciclo all’insegna del rinnovamento se fra le prime richieste di Berlusconi si legge la garanzia di una persona “non pericolosa” al ministero della giustizia?
Come sarà possibile elaborare una nuova legge elettorale scevra degli interessi di partito, se in mezzo alla commissione sulla riforma ci sarà chi quella legge l’ha voluta e l’ha votata così com’è?
Una cosa è sicura: oggi più che mai non c’è alcuna alternativa.
Il M5S ha il dovere di svolgere le sue funzioni, di criticare e costruire secondo i propri principi ma non può arrogarsi, solo per mantenere la parola data nei proclami, il potere di impedire che almeno le riforme più fattibili siano avviate.
Piuttosto, che tenga le videocamere accese: se la barca continuerà ad affondare, questa volta voglio sapere nomi e cognomi di chi ha continuato a far imbarcare acqua e lo voglio sapere in diretta.